Milano, ecco il conto della manager passata da Sala a Macron
Il sindaco di Milano se n’è vantato come di un suo successo: come siamo bravi, una nostra dirigente ci è stata chiesta nientemeno che dal presidente Macron! Ora però a Claudia Ferrazzi, passata al volo da Palazzo Marino all’Eliseo, devono chiedere il conto: deve restituire telefono e mancato preavviso. La storia è cominciata a marzo 2017, quando il sindaco Giuseppe Sala sceglie Claudia Ferrazzi come direttore del Marketing metropolitano, ossia il manager che ha il compito di promuovere il marchio di Milano nel mondo. Quarantenne, cresciuta a Bergamo, residente a Parigi, Ferrazzi ha un’esperienza di tutto rispetto: ha lavorato all’Unesco, all’Accademia di Francia di Villa Medici a Roma, al Louvre di Parigi, al ministero francese dell’Economia. Prima ancora, in aziende private come Cap Gemini e Boston Consulting Group.
Sala la chiama a Milano per migliorare l’immagine della città, con una determina del sindaco del 2 marzo che prevede una retribuzione “tabellare” di 43,6 mila euro, “di posizione” di 66,9 mila, “di risultato” di 26,7 mila, oltre a un’indennità ad personam di altri 22,6 mila euro. Lei comincia subito la sua attività, senza ancora un contratto, ma in forza di una scrittura privata datata 3 marzo in cui s’impegna a lavorare gratis, chiedendo solo il rimborso delle spese di viaggio dal suo luogo di residenza (Parigi) a quello di lavoro (Milano). Il contratto ufficiale, firmato il 30 marzo, prevede che l’attività remunerata inizi il 10 aprile. Peccato però che il contratto non preveda alcun rimborso delle spese di viaggio. Esige invece che, come per i comuni mortali, eventuali dimissioni siano date con un periodo di preavviso.
Poi succede che Emmanuel Macron divenga presidente della Francia e la chiami a lavorare al suo fianco, per occuparsi di cultura. A Sala arrivano le dimissioni, firmate da Ferrazzi e datate 1 giugno. Il suo staff si pavoneggia: vedete? avevamo scelto così bene la manager per Milano che Macron c’è l’ha portata via. Evviva. Sul momento nessuno pensa al vile denaro: Ferrazzi ha lavorato poco più di un mese e mezzo e se n’è andata senza preavviso, dunque deve dare al Comune di Milano due mesi del suo ricco stipendio. Insomma, deve a Palazzo Marino più di quanto Palazzo Marino debba a lei. Sappiamo che intanto le spese di viaggio Parigi-Milano del periodo di lavoro gratuito marzolino non le sono ancora state liquidate. Per il resto, come si regolerà Sala? Busserà all’Eliseo per chiedere indietro i soldi del Comune per il mancato preavviso?