Bernardo, invece di controllarlo lo fanno diventare controllore
Chi dovrebbe essere (ben) controllato diventa controllore. Succede anche questo. E nientemeno che all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone: ha infatti nominato esperto nazionale Anac in ambito sanitario Luca Bernardo, medico, direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli di Milano. Lo abbiamo saputo grazie a un annuncio fai-da-te dello stesso Bernardo, nel corso di un convegno su “Legalità e comunità, insieme contro la corruzione” organizzato a Palazzo Marino nel febbraio 2017.
Il padrino di Bernardo dentro l’Anac è Michele Corradino, uno dei quattro commissari dell’Authority. Ma la rete di rapporti del potente medico è ben più estesa. Luca è figlio d’arte: suo padre era un deputato democristiano siciliano e suo fratello, Maurizio, è parlamentare dal 2006, prima del Pdl e ora di Area Popolare-Ncd. Lui, Bernardo, è invece grande amico di Maristella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla, donne di Forza Italia, ma attento a tutto ciò che si muove nel centro che fu berlusconiano.
Di lui le cronache ricordano soprattutto un’impresa: nel settembre 2012 aveva invitato a diventare “angelo custode” della pediatria del Fatebene una giovane consigliera regionale di Forza Italia con alle spalle qualche esperienza televisiva. Era Nicole Minetti, ex igienista dentale all’Ospedale San Raffaele di Milano – dunque un po’ collega – ma purtroppo indagata allora per il reato di favoreggiamento alla prostituzione: chi più di lei, dunque, adatta a diventare “angelo custode” della pediatria?
La stampa, in quei mesi impegnata a raccontare lo scandalo di Ruby e del bunga-bunga, non capì la scelta. Eppure la bella Nicole si presentò al reparto pediatrico per l’investitura angelica e per l’occasione Luca Bernardo fece un bel discorsetto, illustrando i progetti già realizzati e quelli da realizzare: dal centro per il disagio giovanile al laboratorio di creatività, dalla diabetologia infantile fino al polo pediatrico cittadino. Minetti, tra i sorrisi, si impegnò a collaborare angelicamente. Poi ebbe altro da fare: l’imputata nel processo bunga-bunga da cui è uscita con una condanna a 3 anni.
Ma Luca Bernardo ha un altro “angelo custode”: si chiama Fabio Altitonante. Quarantenne, abruzzese, ingegnere, è stato prima consigliere comunale di Forza Italia a Milano, poi assessore provinciale, oggi consigliere regionale. Ha sempre coltivato, in politica, un settore molto sensibile dell’amministrazione, quello dell’urbanistica, del territorio, delle infrastrutture e dei lavori pubblici. Riuscendo a ottenere un buon numero di citazioni nelle carte delle indagini antimafia, per i suoi ineffabili contatti con personaggi in rapporti con i boss calabresi della ’ndrangheta attivi al Nord: a sua insaputa, per carità. Mai indagato. Parla spesso con gente che viene poi indagata per mafia, ma lui che ne sa?
Il suo partito lo ha comunque premiato candidandolo in Regione Lombardia. Cambiato il contesto, Altitonante ha aggiunto ai suoi interessi per gli affari urbanistici anche quelli che riguardano il settore più gustoso (dal punto di vista dei soldi che girano) dell’amministrazione regionale: la sanità. Puntando a diventare assessore alla sanità e facendo sponda proprio con Luca Bernardo. Ha cominciato a sfornare un’assillante newsletter dal titolo “Fabio Altitonante, la tua voce in Regione”, che arriva inesorabilmente a tutti i medici e a tutti i dipendenti degli ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni. Qualcuno gli ha evidentemente passato la lista degli indirizzi e-mail degli ospedali. Può un politico usare la posta di un ospedale pubblico per farsi propaganda? Altitonante sì.
Ha condotto una martellante campagna per ottenere quello che nelle sue newsletter chiama “il polo per la mamma, il bambino e l’età evolutiva”. Tradotto in concreto: la fusione dell’ospedale Fatebenefratelli non solo con il Macedonio Melloni (cosa già fatta da tempo), ma anche con il Buzzi, “l’ospedale dei bambini”. In modo da costruire un grande centro di potere. Il Fatebenefratelli, oggi presidiato dal suo amico Luca Bernardo, lo è da sempre, prima e dopo Mani Pulite, con un lungo seguito di scandali e arresti.
Che cosa c’entra con i bambini il Fatebene, che non ha neppure la ginecologia ed è senza sale parto? Niente. Ma Bernardo ci ha piazzato, con soldi della Regione e denari di donatori privati, una coloratissima “casa pediatrica”. Si vende ai convegni e in tv come esperto in bullismo – roba da adolescenti – ma poi ha puntato sui più piccoli, con il “polo per la mamma e il bambino”. Qualcuno tra i suoi colleghi lo guardava con preoccupazione, annusando odore di rapporti e potere. Ora nessuno può più dire niente: è entrato nel cerchio magico dell’Anac, da controllato è diventato controllore.
Nella foto, Luca Bernardo tra Donata Berger e Gabriella Magnoni Dompè