Milano liberi tutti. Il palazzo di Giustizia un tempo temuto è diventato il paradiso degli imputati
Milano assolve. Sono lontani i tempi in cui Silvio Berlusconi invocava il “legittimo sospetto” per far spostare i suoi processi dal palazzo di Giustizia tutto viziato da inguaribile prevenzione e incontenibile voglia di condannare. I terribili giudici milanesi, scopriamo oggi, tanto terribili non sono più.
Milano è diventata il paradiso degli imputati, specie se eccellenti: lo dicono i numeri delle assoluzioni, snocciolati ieri (27 gennaio 2024) all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Con la riforma Cartabia molti processi neppure iniziano più. La prescrizione continua a incenerirne moltissimi. E comunque un imputato su tre viene assolto in primo grado. Molti altri sono assolti in appello.
Assolti tutti gli imputati del Ruby 3. La settima sezione penale, presidente Marco Tremolada, nel febbraio dello scorso anno ha demolito alle radici il processo in cui Berlusconi era accusato di aver pagato una trentina di testimoni, tra cui 21 ragazze del bunga-bunga, per farle mentire ai giudici. Non dovevano essere considerate testimoni, ma indagate in procedimento connesso.
Gli stessi giudici avevano assolto tutti gli imputati italiani e stranieri del processo Eni-Nigeria (tra cui Paolo Scaroni, Claudio De Scalzi e Luigi Bisignani) accusati di corruzione internazionale per aver pagato 1 miliardo e 92 milioni di dollari per acquisire l’immenso campo d’esplorazione petrolifera Opl 245. La Corte d’appello – caso rarissimo – nel luglio 2022 ha deciso di rinunciare all’appello.
Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, dopo essere stato condannato in primo grado a Lodi per turbativa d’asta, ha trovato a Milano i giudici che lo hanno assolto in appello con una sentenza che è poi stata stracciata dalla Cassazione, ma infine assolto di nuovo nel giugno 2023 con una nuova sentenza che ha affermato che sì, la gara per le piscine comunali era stata truccata, ma il fatto era particolarmente “tenue”.
Uggetti era del Pd, ma il 19 gennaio 2024 la Corte d’appello di Milano ha assolto anche un sindaco della Lega (a Legnano), Gianbattista Fratus, condannato in primo grado per aver turbato i bandi per la nomina di alcuni dirigenti del Comune.
Assolto, a sorpresa, nell’ottobre 2023, anche il direttore del Sole 24 ore Roberto Napoletano, che in primo grado era stato condannato a 2 anni e 6 mesi per aggiotaggio e false comunicazioni sociali. L’accusa era quella di aver gonfiato le copie digitali vendute dal suo giornale e di aver truccato i conti del gruppo editoriale.
Assolti in appello anche i vertici del Monte dei Paschi di Siena. Nel dicembre 2023, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, accusati di falso in bilancio e aggiotaggio. L’anno prima, ad essere assolti (in parte nel merito e in parte per prescrizione) erano stati i predecessori Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, che con le banche Deutsche Bank e Nomura avevano confezionato i derivati Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, per coprire le perdite di Mps. A fine 2020, la Corte d’appello di Milano aveva assolto anche l’imprenditore dell’acciaio Fabio Riva per l’insolvenza della Ilva di Taranto.
Non solo finanza e industria: Milano ha assolto anche Marco Venturi, accusato di aver provocato la morte della fidanzata, la stilista Carlotta Benusiglio, trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di una piazza di Milano. La Corte d’assise d’appello lo proscioglie ribaltando la sentenza di primo grado che lo aveva condannato a 6 anni per “morte come conseguenza di altro reato”, ossia lo stalking sulla compagna.
Maggio 2023: la Corte d’appello di Milano assolte, perché “il fatto non sussiste”, tredici militanti del Veneto Fronte Skinheads, condannati in primo grado a Como per violenza privata nei confronti di alcuni volontari di associazioni a favore dei migranti. Milano liberi tutti.