Controllare Leonardo. Arriva l’ex Mani pulite (ma anche l’avvocato di Renzi)
di Gianni Barbacetto e Valeria Pacelli /
Arrivano i nuovi controllori degli affari di Leonardo, il colosso di Stato attivo nei delicatissimi business dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza. È stato rinnovato infatti l’organismo di vigilanza, in cui entrano, tra gli altri, Federico Maurizio D’Andrea, già colonnello della Guardia di finanza e investigatore di Mani pulite, e Giandomenico Caiazza, presidente delle camere Penali e difensore di clienti illustri come il senatore Matteo Renzi e l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo.
Secondo quanto risulta al Fatto, il rinnovo dell’organismo è arrivato anche in seguito agli allarmi provocati dell’esplosione del caso che nei mesi scorsi ha riguardato la vendita (non conclusa) alla Colombia di sistemi d’arma prodotti da Leonardo. Vicenda che ha avuto come conseguenza un’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli dove tra gli indagati ci sono l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema e l’ex amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo.
Il 28 luglio, il consiglio d’amministrazione di Leonardo spa, con il presidente Stefano Pontecorvo e l’amministratore delegato Roberto Cingolani, ha rinnovato la composizione dell’organismo di vigilanza, che avrà la durata di tre anni. Il nuovo presidente è D’Andrea, ex militare delle Fiamme gialle che nei primi anni Novanta fu tra gli investigatori di punta dell’inchiesta Mani pulite a Milano.
È anche a lui e al suo lavoro anti-corruzione che la Guardia di finanza deve la restituzione dell’onore, sporcato dai militari infedeli che incassavano tangenti per truccare le verifiche fiscali e indagati dal pool di Milano nell’inchiesta “Fiamme sporche”. Dopo Mani pulite, D’Andrea andò a guidare il comando provinciale di Bergamo della Guardia di finanza, finché l’ex procuratore di Milano, Francesco Saverio Borrelli, lo chiamò, nel 2006, all’ufficio indagini della Figc, la federazione sportiva investita dallo scandalo di Calciopoli.
Poi D’Andrea si spogliò della divisa, su cui aveva appuntati i gradi di colonnello, per iniziare la sua seconda vita, come manager esperto di compliance e sicurezza. Venne chiamato da Guido Rossi a ridisegnare il sistema dei controlli interni di Telecom Italia dopo che questa era stata investita dallo scandalo dei dossieraggi illegali. Poi è stato via via presidente di Sogei, di Olivetti, capo dell’organismo di vigilanza di Banco Bpm, di Banca Aletti, di Metropolitana milanese, della Fondazione Fiera di Milano, di Amsa, della multiutility A2a, componente della commissione per la Trasparenza del Comune di Milano, commissario alla Zona economica speciale di Gioia Tauro e della Calabria.
Nel nuovo organismo di Leonardo, D’Andrea sarà affiancato da Giandomenico Caiazza, Raffaele Cusmai, Marco di Capua e Romina Guglielmetti. Caiazza è stato negli ultimi anni un battagliero presidente delle Camere penali, che non ha mai mostrato timore a gettarsi anche nelle polemiche politiche sulla giustizia, sostenendo la divisione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudici.
Su Silvio Berlusconi, ha sostenuto che “nessuno oggi può seriamente mettere in dubbio che sia stato oggetto di una aggressione politico-giudiziaria senza precedenti nella storia della Repubblica. Decine e decine di indagini e processi, con accuse fino alla collusione mafiosa e al ruolo di mandante di stragi”.
Romina Guglielmetti è avvocata esperta di corporate governance e diritto societario, ha fatto parte dell’organismo di vigilanza del gruppo Monte dei paschi di Siena, è stata sindaco di Enel e consigliere indipendente del gruppo Tod’s.