POLITICA

Fidanza patteggia la pena, ma dice: “Non c’è alcun illecito”

Fidanza patteggia la pena, ma dice: “Non c’è alcun illecito”

Patteggia la pena di 1 anno e 4 mesi per corruzione, ma intanto sostiene che dall’inchiesta “non è emerso alcun illecito” e baldanzoso lancia la propria candidatura alle prossime elezioni europee.

Il comunicato stampa di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, pubblicato dal sito “La voce del Patriota”, è un capolavoro di marketing politico: “Dopo venti mesi di calvario, iniziato con l’assurda inchiesta giornalistica denominata ‘Lobby nera’ e con il suo seguito giudiziario (da cui non è emerso alcun illecito), ho scelto di lasciarmi questo brutto periodo alle spalle e di affrontare senza più fardelli l’anno che ci separa dalle elezioni europee del 9 giugno 2024, che rappresenteranno un crocevia per il futuro del nostro continente. Per questo, insieme ai miei legali, ho deciso di definire tale procedimento penale, in accordo con la Procura di Milano”.

Con un patteggiamento, appunto, dopo che gli era stato contestato il reato di corruzione per aver “comprato” un seggio di consigliere comunale con i soldi del Parlamento europeo: nel giugno 2021, Fidanza aveva ottenuto le dimissioni di un consigliere comunale di Brescia, Giovanni Francesco Acri, per sostituirlo con un suo fedelissimo, Giangiacomo Calovini; in cambio aveva firmato un contratto (retrodatato di tre giorni) con cui Fidanza assumeva il figlio diciassettenne di Acri, studente all’istituto tecnico agrario, come proprio assistente a Milano, remunerato dal Parlamento europeo sino al 31 maggio 2024.

Ma ora, per evitare “un processo lungo e dall’esito incerto”, conclude Fidanza nel suo comunicato, “ho preferito accettare di definire il procedimento con un patteggiamento. Lo faccio con serenità poiché, secondo la giurisprudenza più recente, questa scelta processuale non implica assunzione di responsabilità penale, quanto piuttosto un accordo con gli inquirenti sulla definizione della congruità della pena”.

I pm Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda hanno aiutato il patteggiamento di Fidanza e Calovini riqualificando la iniziale “corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio” nella più lieve “corruzione per esercizio della funzione”. E ora, la campagna elettorale abbia inizio!

Il Fatto quotidiano, 10 giugno 2023
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