SuperMario non è Ruby. Il ritorno di Berlusconi, malato per i Tribunali, sano per Draghi
È tornato sulla scena politica, Silvio Berlusconi. Ha voluto essere lui a incontrare il presidente incaricato Mario Draghi, ieri alle consultazioni per il nuovo governo acchiappatutti. Buon segno, la presenza del vecchio fondatore di Forza Italia, che negli ultimi mesi si è fatto vedere poco in pubblico — specialmente nei Tribunali dove era convocato.
Ieri a Palazzo Chigi Berlusconi si è mostrato, per fortuna, in gran forma. Quando invece si tratta di processi da seguire, giudici a cui rispondere, udienze a cui essere presenti, la salute si manifesta malferma e scattano le richieste di legittimo impedimento. L’ultimo appuntamento, saltato, era stato il 14 gennaio. Convocato dalla Procura di Roma per essere sentito come persona informata sui fatti, a proposito dell’indagine sull’audio del giudice Amedeo Franco, l’ex presidente del Consiglio si era dato assente (giustificato): aveva fatto sapere ai pm romani che a quell’interrogatorio non poteva proprio essere presente perché ricoverato nel Principato di Monaco per aritmia cardiaca.
Quel giorno avrebbe dovuto planare da Montecarlo a Roma per spiegare come era nata la registrazione (abusiva) della conversazione ad Arcore del 6 febbraio 2014, nella quale il giudice Franco (che nel 2013 aveva firmato pagina per pagina la sentenza di condanna definitiva per frode fiscale di B., accusato di aver nascosto all’erario milioni provenienti dai diritti televisivi di Mediaset) si rimangiava la decisione e andava a dire al suo condannato che la corte si era comportata come un “plotone d’esecuzione”. Assente (giustificato) a Palazzo di giustizia il 14 gennaio, ieri Silvio è presente a Palazzo Chigi.
Quello stesso giorno di metà gennaio, era stato convocato anche a Siena, dove è in corso uno dei tre tronconi del processo Ruby 3, per la precisione quello in cui è imputato di corruzione in atti giudiziari per aver pagato il silenzio del testimone Danilo Mariani, il riservatissimo pianista delle serate del bunga-bunga, che ha ricevuto generosi bonifici per 170 mila euro. Anche al Tribunale di Siena era arrivata una istanza dei legali di Berlusconi, che avevano presentato richiesta di legittimo impedimento. Il processo era stato bloccato. Ventiquattro ore dopo, il paziente era stato felicemente dimesso dall’ospedale ed era tornato, per fortuna, nella sua villa in Costa Azzurra.
È da molti mesi che la salute impedisce i liberi movimenti del fondatore di Forza Italia e soprattutto la sua presenza nei Tribunali e nelle Procure. Il Covid lo aveva costretto al ricovero al San Raffaele di Milano. Poi era stata l’aritmia cardiaca a bloccarlo a Montecarlo. Si era aggiunto anche qualche cavillo giudiziario, come quello che aveva fermato il Ruby 3 (troncone di Milano) il 30 novembre e poi ancora il 21 dicembre 2020: per un cambio di capo d’imputazione con connessi tempi di notifica. Insomma: pandemia e aritmia hanno costretto Silvio a stare lontano dalla scena pubblica. Ma Supermario ha fatto il miracolo (l’ennesimo).