Anche il Comune di Sala concede poltrone ai commercialisti (indagati) della Lega
di Gianni Barbacetto e Valeria Pacelli /
Non c’è solo la Regione Lombardia. Anche il Comune di Milano, retto dal centrosinistra di Giuseppe Sala, ha dato una poltrona importante a uno degli attuali indagati dell’inchiesta sull’immobile di Cormano (Milano) acquistato dalla Regione e diventato sede della Lombardia Film Commission. È Andrea Manzoni, revisore del gruppo della Lega alla Camera, oggi accusato insieme ad Alberto Di Rubba, amministratore del gruppo leghista al Senato, di peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Manzoni, commercialista bergamasco, è stato scelto dal Comune di Milano come membro del collegio sindacale della Sea, la società comunale che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa.
Proprio nei giorni della sua nomina alla Sea, nella primavera 2019, il settimanale L’Espresso ha raccontato l’operazione di compravendita della sede della Lombardia Film Commission, che ora i magistrati definiscono finalizzata “al drenaggio di risorse” della Regione Lombardia. “Di Rubba e il suo ‘socio’ Manzoni”, scrivono poi i pm, “beneficieranno della quota maggiore”. Indicato dal Carroccio, Manzoni è stato accettato senza batter ciglio da Sala e dal centrosinistra, benché fosse stato già perquisito nel dicembre 2018 per la vicenda dei 49 milioni spariti della Lega.
Hanno sollevato dubbi solo Basilio Rizzo, storico consigliere della sinistra milanese, e David Gentili, presidente della Commissione antimafia comunale. Nella seduta del Consiglio comunale del 6 maggio 2019, Rizzo avverte i colleghi: “Adesso che li abbiamo visti sui giornali, questi nomi, è normale che noi magari nella prossima assemblea della Sea (tanto per essere precisi) nominiamo, nell’organismo sindacale, qualcuno dei nomi più ricorrenti in queste indagini giornalistiche? Faccio questa proposta: non nominiamo qualcuno dei nomi chiacchierati… Forse è bene che ci fermiamo”. La sua richiesta rimane inascoltata. Manzoni è tuttora sindaco di Sea.
L’indagine della magistratura ora sta cercando di chiarire com’è avvenuto l’acquisto dell’immobile di Cormano: acquistato dalla Immobiliare Andromeda, società di cui i pm ritengono essere “amministratore di fatto” Michele Scillieri, il commercialista nel cui studio nel 2017 è stato domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”. L’edificio era stato acquistato a 400 mila euro ed è stato rivenduto alla Lombardia Film Commission a 800 mila euro. Soldi provenienti, secondo i pm, dagli stanziamenti 2015 della Regione Lombardia, allora presieduta da Roberto Maroni. I magistrati ritengono quel denaro una sorta di “regalo” chiesto e ottenuto dalla Lombardia Film Commission per realizzare un’operazione studiata per far arrivare soldi ai commercialisti della Lega.
L’ex presidente Maroni ieri ha scritto su Facebook: “Contrariamente a quanto insinuato da alcuni giornali, non c’è stato alcun ‘regalo’ alla Lombardia Film Commission da parte della Regione Lombardia. Nella seduta del novembre 2015 la Giunta regionale deliberò (in modo assolutamente trasparente e regolare, come sempre) l’assegnazione di contributi straordinari agli enti di spettacolo partecipati dalla Regione, tra cui la Scala, il Piccolo Teatro, la Fondazione Pomeriggi Musicali e la Lombardia Film Commission”. Due giorni fa la Guardia di finanza è entrata negli uffici del Pirellone per acquisire, tra gli altri documenti, anche la delibera della Giunta regionale del 2015. Maroni, non indagato, potrebbe essere convocato dai pm nei prossimi giorni.