Contrordine compagni: il pasticciaccio dei profughi al Campo Base Expo
Contrordine compagni: via i profughi dal Campo Base di Expo. Che pasticcio: il 21 marzo, nel centro (500 posti) erano arrivati i primi cento richiedenti asilo, mandati dal prefetto in base a un accordo informale con l’allora commissario Giuseppe Sala, mai approvato dal consiglio d’amministrazione. Il Pd milanese aveva sostenuto la scelta e l’aveva difesa dagli attacchi del centrodestra, del presidente della Lombardia Roberto Maroni e del candidato sindaco di Milano Stefano Parisi. L’aveva subito criticata solo il sindaco Pd di Rho, Pietro Romano (il Campo Base è nel Comune di Rho): “Era stato deciso che l’area diventasse un parco, non un centro profughi”.
Ieri la retromarcia. Il governo si è reso conto che la scelta era impopolare e rischiava di aumentare la debolezza elettorale del candidato Sala. Ha così deciso che i profughi saranno spostati altrove. Il centrodestra canta vittoria. Il Pd milanese balbetta. E Sala replica rasentando il comico: “Avevo detto che era una scelta temporanea”. Durata davvero poco: solo quattro giorni. L’unico a tenere il punto è don Virginio Colmegna, della Casa della Carità: “Decisione incomprensibile. Demagogia e ricerca del consenso non aiutano ad affrontare l’accoglienza”.