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Ibm Watson, ecco i documenti dell’accordo segreto di Matteo Renzi

Ibm Watson, ecco i documenti dell’accordo segreto di Matteo Renzi

Nel marzo 2016, Matteo Renzi, allora presidente del Consiglio, va in visita al quartier generale di Ibm a Boston. In quell’occasione firma un “Memorandum of understanding” con la multinazionale Usa e poi annuncia con grande enfasi di aver convinto Ibm di venire a Milano, ad aprire sull’area Expo il suo centro europeo Watson Health, “con investimenti per 150 milioni di dollari e almeno 400 giovani ricercatori assunti”. Watson Health è un sistema di cognitive computing, cioè una piattaforma di intelligenza artificiale per la raccolta e l’elaborazione di dati sanitari globali. Creata nel 2015 da Ibm, per “migliorare la salute e la vita dei cittadini” e “la capacità d’innovazione di medici, ricercatori e assicuratori”.

Ecco il “Memorandum of understanding” firmato il il 31 marzo 2017:

Il 15 febbraio 2017, dal Fatto quotidiano rivela ciò che Renzi non aveva detto di quell’accordo: il governo italiano si era impegnato a dare in cambio a Ibm i dati sanitari dei 61 milioni di italiani, a partire da quelli dell’area più ricca del Paese, la Lombardia. Informazioni sui pazienti, le cure, i farmaci, gli studi clinici, il registro dei tumori; e poi i dati genomici, demografici, le diagnosi mediche storiche, i rimborsi e costi di utilizzo, le condizioni e procedure mediche, le prescrizioni ambulatoriali, i trattamenti farmacologici con relativi costi, le visite di pronto soccorso, le schede di dimissioni ospedaliere, le informazioni sugli appuntamenti, orari e presenze…

Ecco il documento scoperto dal Fatto quotidiano. È una “bozza solo per discussione” classificata “confidenziale”:


Ecco un’altra pagina del documento “confidenziale” di Ibm che descrive “le attività previste dal Programma”:

Per quanto concerne aiuti di Stato e “confidenzialità”:

Ecco alcune pagine di un documento Ibm sulla “disponibilità dei dati” e sui progetti “di ricerca” e “di innovazione”:



Il 19 marzo 2017, il Fatto quotidiano rivela che, oltre ai preziosissimi dati sanitari, il governo si era impegnato a dare a Ibm anche un finanziamento di 60 milioni, attraverso il ministero dello Sviluppo economico. In effetti, in data 26 gennaio 2017, Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del ministero dell’Economia), insieme al ministero dello Sviluppo economico, formula una “Proposta di contratto di sviluppo industriale”. Eccola:

Ecco un documento del 7 febbraio 2017 che analizza i rapporti tra Ibm e Regione Lombardia a proposito dei dati sanitari da mettere a disposizione di Ibm Watson:


A seguito degli articoli del Fatto, il Garante della privacy ha aperto un’inchiesta e chiesto chiarimenti al governo e alla Regione Lombardia.

Ecco la lettera del 10 maggio 2017 inviata dal Garante della privacy alla presidenza del Consiglio:
GarantePrivacyIbmWatson

Il 31 ottobre 2017 è intervenuta anche l’Unione europea, con una lettera della direzione generale Concorrenza della Commissione Ue inviata all’Italia per appurare se gli accordi con Ibm non siano lesivi della concorrenza.

Ecco la lettera del direttore della Dg Concorrenza della Commissione europea, Henrik Morch, alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione:
CommissioneEuropeaIbmWatson

Il 12 dicembre 2017 scopriamo che, a sorpresa, nella cosiddetta “legge europea” sono stati inseriti due articoli che riguardano il trattamento dei dati.

 

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Pubblicato il 15 dicembre 2017
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