SEGRETI

Grazia Cia. Salvati i sequestratori di Abu Omar

Grazia Cia. Salvati i sequestratori di Abu Omar

L’atteso regalo di Natale è infine arrivato: la grazia a due degli americani condannati in Italia per il rapimento di Abu Omar. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha graziato Robert Seldon Lady e Betnie Medero: fecero parte del commando di 26 persone che prepararono ed eseguirono, il 17 febbraio 2003, il sequestro di persona organizzato dalla Cia per imprigionare l’imam egiziano Abu Omar, che pure aveva ottenuto l’asilo politico in Italia.

Quella di Abu Omar è una delle tante “extraordinary renditions” compiute nel mondo dagli apparati Usa dopo l’11 settembre 2001 e per anni denunciate da alcune voci della stampa libera, a partire dal Washington Post. L’unica “rendition” nel mondo per cui sono stati individuati, processati e condannati i responsabili. Abu Omar, che era già indagato e sotto controllo della polizia e della magistratura milanese, fu sottratto alle indagini e portato in Egitto, dove fu a lungo sottoposto a torture.

Per quel sequestro sono stati condannati anche alcuni uomini del Sismi, il servizio segreto militare italiano, e l’allora direttore del servizio: poi tutti salvati dai governi italiani grazie all’apposizione del segreto di Stato. Ora arriva la grazia per due dei cinque americani che, tra quelli condannati per il sequestro, avevano funzioni diplomatiche in Italia, presso il consolato Usa di Milano. Ma Bob Lady era anche il capoantenna della Cia a Milano, secondo in grado soltanto al capo della Cia in Italia (anch’egli condannato), Bob Castelli. E Betnie Medero partecipò a tutte le fasi del sequestro.

Grazia di 3 anni per Medero, estesa anche alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici; di 2 anni per Lady. Ecco perché. Per tutti i 26 condannati americani, l’Italia non ha mai chiesto l’estradizione agli Stati Uniti. L’allora ministro Paola Severino spiegò che la richiesta non scatta per pene che non superano i 4 anni. E gli agenti Cia, condannati a pene tra i 6 e i 7 anni, avevano goduto di un indulto che regalava uno sconto di 3 anni, portando la pena da scontare, appunto, sotto quella soglia.

Tutti tranne Lady, condannato alla pena più alta, 9 anni: ridotti a 6 dall’indulto, ora la grazia presidenziale gli azzera altri 2 anni. Ecco dunque che anche il capoantenna scende ai 4 anni: niente estradizione. In realtà la regola dei 4 anni è stata contraddetta più volte: l’estradizione è stata richiesta anche per condannati con pene minori. Ma tant’è.

Uno dei 26 americani era già stato graziato dal presidente Giorgio Napolitano (con una motivazione tecnica molto criticata dai giuristi): era Joseph Romano, l’unico dei condannati che era non un civile, ma un militare, essendo colonnello dell’Aeronautica degli Stati Uniti, responsabile Usa della sicurezza della base di Aviano, dove il 17 febbraio 2003 sostò l’aereo della Cia che portò Abu Omar prima in Germania e poi in Egitto.

Quella prima grazia maturò dopo l’incontro a Washington del 15 febbraio 2013 tra Napolitano e il presidente Usa Barak Obama, che aveva chiesto una “soluzione” per i condannati americani in Italia.

Il Fatto quotidiano, 24 dicembre 2015
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