Sala sindaco verde? Ma Milano è città record del consumo di suolo
Com’era verde il mio sindaco. Giuseppe Sala si è sempre presentato come amministratore green, progressista e soprattutto ambientalista. Per convincerci, nel 2021 aveva perfino scritto un libro per bambini, Lettere dalle città del futuro (DeAgostini), facendo diventare il greenwashing letteratura per l’infanzia. Ancor prima, nel 2019, aveva inventato un assessorato apposito, alla “Transizione ambientale”: un ologramma istituzionale di cui non sono pervenute le gesta.
Il 12 marzo 2021 aveva dichiarato a Repubblica: “Ho deciso, aderisco ai Verdi europei”. Decisione restata un annuncio mai diventato realtà. Resta invece la realtà di Milano, città tutt’altro che green. Ce lo ricorda un Verde europeo vero e non immaginario: Carlo Monguzzi, consigliere comunale poco allineato alla propaganda del sindaco. “Nella classifica delle città più verdi, Milano nel 2023 perde quattro posizioni rispetto al 2022 e si attesta al 42esimo posto, salvata solo dal trasporto pubblico che da 50 anni funziona meglio che nelle altre città”.
Consumo di suolo in Lombardia. Fonte Ispra23
Ma la qualità dell’aria non migliora. E Sala dà il meglio di sé nella cementificazione: sotto la sua amministrazione green, Milano ha conquistato il record della città con maggior consumo di suolo. Lo dicono le cifre del Rapporto Ispra23, stilato dall’agenzia governativa che mette a confronto le grandi città italiane: Milano nel 2022 ha cementificato ulteriori 26 ettari di suolo libero, più dell’anno precedente (18,6 ettari). Se si considera la Città Metropolitana (cioè tutta la provincia), di cui Sala è sindaco metropolitano, sono stati tolti per sempre al verde e impermeabilizzati ben 184 ettari.
Milano ha impermeabilizzato suolo più di Trento (16,9 ettari), Palermo (16,8 ettari), Bologna (14,2), Bari (12,3), Torino (10,7). Solo Roma ha fatto peggio (124 ettari), ma avendo una superficie territoriale incomparabilmente più ampia (1.285 km quadrati, contro i 182 di Milano. La città di Roma è dunque confrontabile piuttosto con la Città Metropolitana di Milano, cioè la ex provincia, estesa 1.575 km quadrati).
Sala stesso ha fatto approvare un Piano Aria Clima che imporrebbe di diminuire di anno in anno il consumo di suolo fino ad azzerarlo. I fatti dicono il contrario: la cementificazione in città cresce, e nel 2022 è cresciuta più che nel 2021.
Il verde è ormai un elemento di marketing politico: lo si proclama a parole, facendo il contrario nei fatti. Una volta, i politici democristiani si mostravano pii, religiosi, fedeli alla moglie e affezionati alla famiglia, anche quando la loro vita segreta era tutt’altro. Ora i costumi sono liberi e la nuova religione da esibire è il green: anche quando è solo immagine e ipocrisia, chiacchiere e distintivo.
Nel caso di San Siro, siamo arrivati all’incredibile. Il sindaco ricorre al Tribunale amministrativo regionale contro la Soprintendenza, perché questo organo del governo ha detto che il Meazza non si potrà abbattere. Sala paga un ricorso al Tar, non su un atto amministrativo, ma su un parere chiesto in via preventiva dallo stesso sindaco. Dopo aver ricevuto una risposta obbligata: la legge vincola tutti gli edifici pubblici dopo 70 anni dalla costruzione e nel 2025 anche il secondo anello del Meazza compirà 70 anni.
Ma ancor più incredibile è che un sindaco faccia di tutto per poter distruggere un bene pubblico, patrimonio comunale, icona dei milanesi (valore 70 milioni), che dovrebbe difendere e proteggere, invece di seguire gli interessi privatissimi di un fondo americano e società lussemburghesi che vogliono poter costruire a San Siro un megacentro commerciale e un grattacielo a uffici, per poter ripianare i loro conti in rosso.
Oltretutto, “l’abbattimento causerebbe l’emissione di 210 mila tonnellate di Co2, con il passaggio di 150 camion al giorno per cinque anni per portar via i detriti”, commenta Monguzzi, “un disastro ecologico”. Per queste e altre ragioni, un gruppo di intellettuali e professionisti milanesi ha stilato dieci domande a Sala. Chi vuole sostenerle può aggiungere qui la sua firma sulla piattaforma IoScelgo.