La vera “biblioteca degli alberi” che Milano vuole abbattere. Proprietà, la Diocesi
Una media operazione immobiliare. Una speculazione edilizia come tante, nella Milano di Giuseppe Sala e della “attrattività”. Però con di mezzo un bosco, un bosco vero, questa volta, una vera “biblioteca degli alberi”, con esemplari che hanno tra i 50 e gli 80 anni di vita, non come i giardini condominiali tanto di moda, ribattezzati “biblioteca degli alberi” per scelta del marketing.
L’operazione: trasformare un’area verde, con oltre 600 alberi, platani e querce alte 50 metri, nell’ennesimo progetto di cementificazione – pardon, di “riqualificazione”. Siamo al quartiere San Leonardo, periferia nord-ovest della città: un’area di 64 mila metri quadrati tra via Falck, via Fichera, via Cilea e la piazzetta don Abramo Martignoni. Qui dovranno sorgere torri alte 14 piani e altri edifici destinati a ospitare 1.500 persone.
Una parte sarà edilizia libera (23 mila metri quadrati), una parte housing sociale, cioè edilizia a prezzi convenzionati (21 mila metri quadrati). Previsto poi uno studentato privato – che oggi va tanto di moda – e gli immancabili spazi commerciali. In totale, 190 mila metri cubi di costruito che si mangeranno una bella fetta di verde e provocheranno l’abbattimento di centinaia di alberi. A rischio ce ne sono almeno 350.
Mangiare il verde, consumare suolo, aggiungere altro cemento: cose già viste, a Milano, normale routine. Qui la particolarità è una: la proprietà dell’area è della Fondazione Casa del Giovane “La Madonnina”, struttura che offre rifugio ai minori abbandonati e assistenza ad altri soggetti fragili, che è a sua volta di proprietà della Curia milanese guidata dall’arcivescovo Mario Delpini.
I cittadini del quartiere da tempo stanno cercando di contrastare il progetto. Hanno costituito un comitato per “salvare il bosco di via Falck”. Hanno fatto presidi, manifestazioni, raccolte di firme. Hanno scritto anche una lettera all’arcivescovo, ricordando la cura del territorio raccomandata nell’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco. Senza risposta.
Dietro la proprietà, ci sono gli operatori immobiliari che hanno sviluppato il progetto: Investire Sgr, società di gestione di Banca Finnat, e Redo Sgr, società di gestione di Fondazione Cariplo-Banca Intesa. Specialisti in operazioni che incrociano l’edilizia residenziale da vendere a prezzi di mercato con quote di edilizia convenzionata che abbelliscono e giustificano le operazioni dal punto di vista sociale, ma con un’offerta che resta comunque sopra i prezzi che una famiglia media, o uno studente medio, possono permettersi.
È a Investire e Redo che la Curia milanese ha ceduto i diritti di edificazione. Particolarmente alti: il Pgt (cioè il Piano di governo del territorio) consente in quest’area – situata in un nodo strategico, tra una stazione della metropolitana e gli svincoli autostradali – un indice 1 (un metro quadrato di costruito per ogni metro quadrato di superficie). Per capire, l’indice di edificazione normalmente consentito dal Pgt è meno di un terzo, lo 0,35.
Ha una storia, la “Casa del giovane”. Fondata da uno di quei preti ambrosiani che alla fede univano la carità e l’azione concreta: don Abramo Martignoni dava ospitalità ai giovani e costruì la sua “Casa” con i soldi che gli diedero suo padre e la famiglia Falck. Alla sua morte, lasciò tutto alla Curia ambrosiana, che ora, dimenticato Carlo Maria Martini, si sta comportando “come un Manfredi Catella qualsiasi” (copyright di Gabriele Mariani).
Oggi, 15 giugno 2023, il “comitato popolare per la difesa del bosco di via Falck” ha convocato una manifestazione in piazza Fontana, davanti all’arcivescovado proprietario del terreno, sotto le finestre di monsignor Delpini. Chissà se alla fine vinceranno le ragioni dei conti o quelle della “Laudato si’”.