Milano non ha più aree per piantare gli alberi del Pnrr: persi 12 milioni di euro
Un sindaco Cinquestelle a caso (ricordate una tale Virginia Raggi?) sarebbe stato crocefisso 12 milioni di volte, dopo una notizia così: persi 12 milioni del Pnrr. Il sindaco di Milano, invece, continua a godere di buona stampa e la dozzina di milioni europei perduti da Giuseppe Sala non ha fatto grande impressione.
Si tratta di fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati a piantare 138 mila alberi nel 2022 e altrettanti nel 2023, per creare nuovi boschi su 276 ettari di territorio nella Città metropolitana di Milano. Per contrastare l’inquinamento dell’aria e l’effetto “isola di calore”, emergenze assolute nella città che si disputa i record di consumo di suolo e d’inquinamento dell’aria.
Ma Milano è stata l’unica città metropolitana italiana a lasciare scadere il bando, sostenendo che in tutto il suo territorio, composto da 133 Comuni, non ci sono aree sufficientemente ampie (il bando chiedeva almeno 3 ettari) per la riforestazione. Forse anche perché su quelle aree scatterebbe il vincolo di inedificabilità: evidentemente incompatibile con i grandi progetti di “rigenerazione urbana” a cui sono tanto affezionati il sindaco Sala e il suo assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi, in cui il verde è solitamente di copertura, posto sopra il costruito, o di piccole dimensioni, verde “condominiale” che serve a far crescere il valore degli immobili.
Milano per aree classificate come densamente popolate (48) in Italia è seconda solo a Napoli (50). Seconda anche per suolo consumato (31,7%), battuta ancora soltanto da Napoli (34%), che però si rifà con le aree già coperte da boschi (30%), con Milano che si ferma invece all’11%. In queste condizioni, la Milano che ha ormai già impegnato in operazioni immobiliari 1,2 milioni di metri quadri degli ex scali ferroviari, si avvia a perdere anche altri 11 milioni di euro di Pnrr nel 2024, che potrebbero servire per piantare 260 mila alberi.
“Eppure le aree per gli alberi Pnrr a Milano ci sarebbero”, sostiene Elena Sironi, senatrice M5s in commissione Ambiente. “Sono quelle della Goccia, di Piazza d’Armi, di Porto di Mare. Ma l’amministrazione le vuole concedere ai privati per grandi operazioni immobiliari. Porto di Mare – 1,25 milioni di metri quadri – sarebbe la zona più adatta: il sindaco Sala però preferisce far perdere ai milanesi 12 milioni e la possibilità di migliorare l’aria di Milano, una delle città più inquinate d’Europa”.