Sala: “Ora nessuno vuole più San Siro”. Bluff o tramonto di un affare?
“Il Milan mi ha annunciato che per il suo nuovo stadio sta guardando con interesse una nuova area, che è quella della Maura. San Siro non lo vuole più nessuno, è evidente. Sono amareggiato da sindaco, da cittadino e da tifoso, ma ormai lo avevamo già capito. Sarà un problema in più per il Comune”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha reso noto le comunicazioni ricevute dalla squadra rossonera.
“L’Inter”, ha aggiunto, “sta guardando invece un’altra area fuori Milano, non ha comunicato quale perché c’è un accordo di riservatezza”. Sembra la fine del grande progetto di San Siro presentato insieme da Milan e Inter che prevede l’abbattimento del glorioso Meazza e la costruzione di un nuovo impianto sportivo che si sarebbe finanziato con le volumetrie (grattacielo a uffici e mega centro commerciale) permesse dalla “legge stadi” e concesse dal Comune di Milano.
All’annuncio del Milan, il sindaco avrebbe potuto rispondere che l’area della Maura – peraltro contigua al Meazza – è vincolata a verde e fa parte del “Bosco in città”. Sala si è mostrato invece disperato per il possibile tramonto dell’operazione immobiliare promossa da Paolo Scaroni, presidente del Milan, che porterebbe a San Siro altri 133 mila metri quadrati di cemento (oltre al nuovo stadio).
Secondo Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e promotore del comitato Sì Meazza, la dichiarazione dei dirigenti del Milan potrebbe essere un estremo tentativo per farsi approvare in fretta, entro marzo, il progetto immobiliare sull’area di San Siro: “Il club”, risponde Corbani, “non ha i soldi per costruirselo con fondi propri, né sull’area della Maura, né a Sesto San Giovanni, come già minacciato in passato”.
Sala ha dichiarato che comunque “il processo per l’autorizzazione dello stadio vicino all’attuale Meazza va avanti, ma ho chiesto al Milan entro due o tre settimane di rispondere alla nostra richiesta o di dirci se invece abbandonano il progetto”. C’è anche l’ipotesi che l’Inter si sia sfilata e punti a ottenere il Meazza da solo, senza il Milan. Se i fondi esteri volessero vendere i club, avere uno stadio proprio sarebbe un asset essenziale.
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