Gallera lancia un sondaggio: vuole diventare sindaco di Milano
È tutta questione di statistica. Quanti elettori contagiati ci vogliono per convincere un elettore sano a votare Giulio Gallera sindaco di Milano? Due? Contemporaneamente? Comunque sia, bisogna dire che l’ex assessore al Welfare della Regione Lombardia non si lascia scoraggiare. Né dalla sua gestione della sanità nella prima fase della pandemia, né dalla cacciata senza risarcimenti dall’assessorato.
Non ha proprio abbandonato del tutto il suo sogno, fiorito nei pomeriggi tesi della prima ondata pandemica, quando compariva pimpante nelle quotidiane conferenze stampa in cui fiero come un generale leggeva il bollettino di guerra, dava i numeri del Covid e intanto pensava alla sua possibile candidatura a Palazzo Marino, per sfidare quel comunista di Giuseppe Sala. Per qualche tempo è stato l’uomo più mediatico della Regione più disastrata d’Italia. Ci sperava davvero. Poi, come Napoleone, dagli altari alla polvere.
Eppure… C’è un sondaggio che in questi giorni viene somministrato ai milanesi, che cerca di misurare il gradimento, alle prossime elezioni comunali (quando si faranno) per una lista civica con Gallera candidato sindaco. Non solo: al campione di cittadini viene chiesto anche quali sono le qualità apprezzabili del personaggio, da scegliere in una lista di aggettivi: moderno? simpatico? dinamico? antipatico? efficiente?
Incolpevole somministratrice del questionario è la società Swg, che non rivela chi sia il committente del sondaggio. Sarà Gallera in persona, oppure il centrodestra che a Milano non riesce a individuare il candidato da contrapporre a Sala e ha finora sgranato un improbabile rosario di nomi (Alberto Zangrillo, Gabriele Albertini, Letizia Moratti, Franco Baresi, Paolo Veronesi, Sergio Dompè, Flavio Cattaneo, Ferruccio Resta, Alessandro Galimberti, Gianmarco Senna, Silvio Berlusconi, Maurizio Lupi, Luigi Santa Maria, Simone Crolla, Roberto Rasia dal Polo. E perfino Morgan)?
“Il mio Comune”, questo il titolo del sondaggio, chiede anche un giudizio su Sala. Ma per poi tornare a Gallera. Chissà che spasso i risultati.