Forchielli, indagato per evasione fiscale il “cinese” dei talk-show
“Muovete il culo!”, diceva Alberto Forchielli nel titolo di un suo libro e nei talk televisivi dove era spesso ospite. Ora la Procura di Milano gli comunica di aver concluso le indagini su di lui e lo accusa di evasione fiscale per 3,9 milioni di euro. Due società del suo gruppo finanziario (la Mandarin capital management sa e la Mandarin capital management II sa) secondo il pm Stefano Civardi tra il 2013 e il 2016 hanno sottratto all’erario italiano 1,8 milioni di imposte la prima e 2,1 milioni la seconda.
Sono entrambe basate in Lussemburgo, ma per la Procura milanese si tratta di “esterovestizione”, perché “il luogo di svolgimento effettivo” del loro business e della sua “gestione strategica” era Milano. Le attività finanziarie della Mandarin si svolgevano in Italia e in Italia dovevano essere tassate.
Forchielli, 63 anni, studi alla Business School di Harvard, esperto di economia cinese, è il fondatore della Mandarin Capital Partners, un fondo d’investimento che si offre come collegamento tra le aziende europee e le società commerciali e industriali cinesi. Memorabili le sue esternazioni da talk-show: “Più della metà degli italiani è costituito da analfabeti funzionali. Siamo il Paese più ignorante d’Europa. È chiaro che le istituzioni e i partiti riflettano lo stato demenziale di questo Paese”.
Con Forchielli sono indagati i suoi soci e amministratori Enrico Ricotta, l’ex rettore dell’Università di Bologna Fabio Roversi Monaco e il finanziere lussemburghese Alexandre Charles Joseph Schmitt.
È una delle indagini realizzate dalla Procura milanese in collaborazione con la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate, secondo il cosiddetto “modello Milano”, che punta più al recupero delle tasse non pagate che alla contestazione dei reati penali. Gli indagati avrebbero infatti già raggiunto, al termine di un procedimento tributario amministrativo, un accordo con il fisco per il versamento delle imposte dovute.