Viviamo anni in cui piace il leader forte. È diffusa la fascinazione di massa dell’uomo solo al comando, che snobba i corpi intermedi (partiti, chiese, sindacati…) e parla direttamente al popolo, anzi alla gente. Bene ha fatto allora Haris Pašovi – il pluripremiato regista di teatro e cinema originario di Sarajevo, al suo secondo anno come direttore artistico del Mittelfest di Cividale del Friuli – a scegliere “Leadership” come tema dell’edizione 2019 del più internazionale tra i festival che si tengono in Italia. Il Mittelfest ha sempre portato a Cividale la cultura che si forma e cresce nell’Europa centrale e balcanica. E ha sempre mescolato i generi, teatro e musica, danza e arte. Quest’anno Pašovi ha deciso di formare il programma della manifestazione attorno alla parola-chiave “leadership”, declinata nella cultura e nell’arte, ma anche nell’economia e nella politica.
“Con gli smartphone in mano abbiamo la sensazione di controllare la vita”, dice Pašovi. “Poi ci capita di scoprire che siamo invece controllati. Molte operazioni vengono fatte in Internet da persone che influenzano la nostra esistenza”. La Rete: occasione di diffusione delle decisioni e delle culture, però anche, al contrario, di centralizzazione del comando. Sviluppo della democrazia dal basso ma, nello stesso tempo, pericolo di controllo. “Ci sono poi le forme tradizionali di leadership”, continua Pašovi, “che si dimostra necessaria non solo nella politica, ma anche nella società, negli affari, nelle arti, nella scienza, nella famiglia, persino nelle relazioni amorose”. Ebbene: “Che cosa impedisce alla leadership di diventare dittatura? C’è differenza tra la leadership maschile e femminile? Quali sono le qualità di un buon leader?”.
Sono le domande che il Mittelfest 2019 esplorerà dal 12 al 21 luglio, offrendo, più che risposte teoriche, suggestioni artistiche. Presenterà 29 progetti di spettacolo provenienti da dodici Paesi, sette prime assolute, dodici prime italiane. Paese ospite d’onore: la Grecia, a cui saranno dedicati due forum per raccontare la ripresa dopo la crisi, che può partire dalla cultura. “Una vera Unione europea non può reggersi esclusivamente sulla base di logiche economiche e finanziarie”, dice il presidente di Mittelfest Federico Rossi, “ma deve considerare pure i contributi storici di arte, cultura, idee e valori. In un momento storico tanto travagliato per il futuro dell’Europa, l’arte e la cultura sono l’humus senza il quale non sarà possibile alcuna rinascita, che dovrà essere fecondata da memoria e immaginazione”.
Il 12 luglio a inaugurare il Mittelfest sarà il concerto Leader, con musiche di Beethoven eseguite dall’ungherese Savaria Symphony Orchestra diretta da Marco Feruglio, con in prima fila l’armeno Sergej Khachatryan, vero “leader” del violino. Ascolteremo l’Eroica, inizialmente dedicata al “leader” Napoleone da Beethoven, che poi ritirò la dedica quando il generale della Rivoluzione divenne tiranno, e il Coriolano, ispirata alla figura drammatica di un altro “leader” della Roma antica. A Giulio Cesare è dedicato lo spettacolo del maggiore maestro italiano nel teatro di ricerca, Romeo Castellucci. Prima assoluta dello spettacolo L’infinito tra parentesi, del giallista e chimico Marco Malvaldi che debutta a teatro mettendo in scena la contesa per la leadership tra scienza e cultura umanistica. Prima nazionale del Tamburo di Latta / The Tin Drum di Günter Grass, portato in scena dal Berliner Ensemble. Musica folk e balcanica, con inserti klezmer, atmosfere orientali, jazz e reggae, della slovacca Pressburger Klezmer Band. E tanto altro, a Cividale del Friuli, Mitteleuropa.