POLITICA

Achille Serra: “Una legge inutile, la difesa non è sempre legittima”

Achille Serra: “Una legge inutile, la difesa non è sempre legittima”

Perplesso, Achille Serra, ex poliziotto, ex prefetto, ex politico (“Sa, mi è toccato pure questo, nella vita… Ma non era il mio mondo”). Non lo entusiasma proprio la proposta di legge approvata per ora alla Camera sulla legittima difesa. “La politica ragiona solo in termini di voti”, dice. “Dovrebbe invece pensare alla sicurezza dei cittadini”.

E questa nuova legge non l’aumenta, la sicurezza?

Intanto mi chiedo: ma diventerà davvero legge? Dalla Camera ora passerà al Senato, poi se sarà modificata tornerà alla Camera… Mi chiedo se la legislatura non finirà prima dell’approvazione definitiva.

Parliamo allora della legge così come è stata approvata dalla Camera: non è utile per la sicurezza dei cittadini?

Mi chiedo che cosa voglia dire poter sparare di notte: Quando è notte? Alle 10 di sera è notte? E alle 6 di mattino, se è già chiaro? E con l’ora legale come la mettiamo? E se vengo aggredito della mia oreficeria di giorno? La nuova legge prevede che sia provato che l’aggressore abbia provocato una situazione psicologica grave nell’aggredito. Ma come si fa a provarlo? L’aggressione è in re ipsa un attacco psicologico. Insomma, mi sembra proprio una legge sconclusionata.

Lei in questo campo ha esperienza, ha fatto lo “sbirro”, il commissario, il dirigente della Criminalpol, il vicecapo della polizia…

Infatti il mio giudizio è tutto dal punto di vista pratico, non giuridico. Parlo per la mia esperienza sul campo. Lascio il giudizio finale ai sapienti, ai Soloni, agli esperti del giorno dopo… In pratica, anche con la nuova legge tutto si ridurrà a come i magistrati interpreteranno i comportamenti di chi si difende. Se mi difendo da una aggressione che mette in pericolo la mia vita, posso anche sparare; se sparo alle spalle a un aggressore che si è accorto che mi sono svegliato e sta scappando, invece compio un’azione che la legge non mi permette. È già tutto nella legge che c’è ora e che è – secondo la mia esperienza – una buona legge.

Davvero non servono altre norme?

Nella legge attuale c’è già tutto: la difesa dell’aggredito deve essere proporzionata alla minaccia messa in campo dall’aggressore. Io ho diritto di difendermi se sono in pericolo, ma se sparo a un uomo che scappa, che sia un rapinatore o no, commetto un reato. La difesa non è sempre legittima, come ho letto in uno striscione: non posso uccidere un aggressore in fuga.

Le nuove norme sono dunque, a suo avviso, superflue. Non anche pericolose?

Non credo che la gente d’Italia, una volta approvata questa legge, correrà ad armarsi. Sa che le armi sono pericolose, che bisogna saperle usare. Cosa succederà, che se un automobilista ti fa le corna tiri fuori la pistola e spari?

Ma solo di notte…

Mi pare che questa norma sia generata soltanto dal calcolo politico, sia stata prodotta pensando alle elezioni. Più che all’efficacia, pensano al tornaconto politico: sia chi la propone, sia chi si oppone. Chi la sostiene fa finta di aver introdotto delle innovazioni, mentre invece nella sostanza non cambia niente rispetto a oggi. Chi si oppone vuole di più, dicendo che la difesa è sempre legittima, mentre ammazzare chi scappa non è affatto legittimo. Gli uni e gli altri lo fanno per i voti.

Perché non cambia niente nella sostanza?

Perché, vecchia o nuova legge, sarà sempre il giudice a valutare i fatti, il peso dell’aggressione, la proporzionalità della difesa. Sta sempre all’intelligenza del magistrato soppesare gli avvenimenti. E io ritengo che sia giusto così.

Il Fatto quotidiano, 5 maggio 2017
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