Brunetta: “Renzi? È un imbroglione che usa i Coldplay”
Due dogi a Venezia non possono convivere, ma il veneziano Renato Brunetta, capogruppo dei deputati di Forza Italia e veneziano doc, non vuole aprire un conflitto con Luigi Brugnaro, che di Venezia è sindaco per il centrodestra. “Non ce l’ho con lui. L’ha sempre detto che è filogovernativo”, dice Brunetta. “E che, a differenza di me, voterà sì al referendum. Ma il problema non è Brugnaro, è Matteo Renzi, che è un imbroglione”.
Brunetta, che cosa ha combinato, stavolta, Matteo Renzi?
Ha usato un sms che gli aveva mandato Brugnaro per proclamare in pubblico: vedete? anche lui voterà sì. È propaganda. Brugnaro mi aveva spiegato la sua posizione personale: voterà sì, ma non farà campagna elettorale né per il sì, né per il no. Lui è un indipendente diventato sindaco di Venezia, dove è un buon alleato di Forza Italia. L’ho voluto io candidato per il centrodestra, poi lui ha saputo vincere e oggi ha una giunta di cui Forza Italia è il primo azionista. La sua scelta di votare sì il 4 dicembre non coinvolgerà né la sua maggioranza a Venezia né la giunta, e io non ho niente da rimproverargli. Ma Renzi, che è alla disperazione, usa tutto. Anche gli sms di Brugnaro. E va in giro a promettere milioni di euro a tutti, a Brugnaro per Venezia e a Sala per Milano. È captatio benevolentiae. Anzi: è una porcata elettorale.
Lo ha anche denunciato all’Ag-com.
Certo. Renzi è spudorato. Ha usato il traino di un gruppo musicale come i Coldplay per andare in tv a fare propaganda. È indecente. I Coldplay erano in programma a “Che tempo che fa”, Renzi no. Ma il presidente del Consiglio li ha usati per fare un blitz, per andare in video subito dopo la loro esibizione e sfruttare il loro picco d’ascolto. È roba da Paese sudamericano. Certo che l’ho denunciato all’Ag-com, l’autorità sulle comunicazioni, e anche alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. Il comportamento del direttore generale Rai, Antonio Campo Dall’Orto, e del conduttore del programma, Fabio Fazio, è indecente.
A Fazio, Renzi ha detto che dopo il referendum non resta “a galleggiare”.
Pace all’anima sua. Malgrado i suoi blitz, le promesse a tutti e i milioni distribuiti, il no è in vantaggio e sta aumentando il suo distacco sul sì. Dobbiamo pensare al dopo-Renzi: un buon governo che faccia una buona legge elettorale, il più possibile condivisa, e poi subito elezioni.
Come ci arriverà il centrodestra? Con il federatore Stefano Parisi? O con Matteo Salvini leader?
C’è un solo, unico federatore del centrodestra, dal 1994 a oggi: si chiama Silvio Berlusconi. In Italia, come nel resto d’Europa, ci sono due destre. Ieri c’era la destra di Bossi, che era anche più duro di Salvini, e quella più moderata. Berlusconi ha saputo metterle insieme, così le ha fatte vincere.
E Parisi?
Non lo so se mi interessa. Se Parisi vuole partecipare alla costruzione del centrodestra di oggi, benvenga. Ma il federatore è sempre uno solo. Berlusconi.