Sala, rimpatriata elettorale con Farinetti
Tutti da Farinetti mercoledì sera. Cena elettorale a Milano il 25 maggio, per raccogliere fondi per la campagna di Giuseppe Sala, candidato sindaco del centrosinistra. Dove? A Eataly, presso il ristorante Alice. Costo: 500 euro a testa, ma si può dare anche di più. A fare da padrone di casa ci sarà Oscar Farinetti in persona, l’inventore di Eataly, affiancato dall’amministratore delegato della società, Andrea Guerra, ex consulente strategico del governo Renzi.
Sarà una rimpatriata. Sala e Farinetti insieme, a tavola, potranno brindare ai bei tempi di Expo, quando il patron di Eataly riceveva dal commissario unico dell’evento l’affidamento diretto, senza gara, per gestire “il più grande ristorante che mente (e pancia) umana abbia mai pensato”. Ottomila metri quadrati in cui hanno funzionato per i sei mesi dell’esposizione venti ristoranti in cui si sono dati il cambio 120 ristoratori. Un business milionario che l’imprenditore ha gestito con il solo impegno di girare a Expo una royalty del 5 per cento sugli incassi.
A raccontarlo, già nel dicembre 2014, è stato il Fatto quotidiano, che ha richiamato l’attenzione dell’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. L’Anac, dopo un’istruttoria, ha contestato a Sala quell’affidamento diretto e lo ha segnalato alla Procura di Milano. L’inchiesta si è chiusa nel gennaio 2015 con un’archiviazione, perché il giudice dell’indagine preliminare non ha ravvisato profili penali nell’operato di Sala. Che però “ha assicurato” a Farinetti “condizioni economiche particolarmente vantaggiose” e “di maggior favore” se “paragonate a quelle più rigorose” per gli altri operatori della ristorazione: a questi viene chiesto il 12 per cento sugli incassi, a Farinetti solo il 5 per cento, con Expo che si accolla anche le spese per elettricità, acqua, “allaccio dei servizi” e perfino i “costi sostenuti da Eataly per le celle frigorifere (50 mila euro)”.
In fondo, che cosa ha fatto Farinetti a Expo? Intermediazione: ha scelto, a suo insindacabile giudizio, 120 ristoratori italiani che ha chiamato a lavorare negli spazi a lui assegnati, sotto l’insegna Eataly. Per questo ha incassato alcuni milioni di euro, lasciando a Expo soltanto il 5 per cento degli incassi. Sarà vigoroso, l’abbraccio di Farinetti a Sala, mercoledì sera, e caloroso il brindisi di Sala al suo ospite che ora può essere riconoscente e generoso.