SEGRETI

Ustica, i generali mentono ancora

Ustica, i generali mentono ancora

Dopo 36 anni, non abbiamo ancora tutta la verità. Ora il documentario francese mandato in onda ieri sera da Canale 5 (“Ustica, il Missile Francese” – “Crash d’Ustica: une bavure française?”) ricostruisce la notte del 27 giugno 1980, quando il Dc9 Itavia in viaggio da Bologna a Palermo si squarciò e cadde nel mare di Ustica: 81 vittime. Ci fu una battaglia aerea, quella notte, e un missile sparato da un caccia francese colpì per errore il velivolo di linea, invece di un aereo libico che viaggiava “coperto” dal Dc9.

“Questa verità è stata sempre nascosta dalle autorità militari italiane”, dice Andrea Benetti, dell’Associazione familiari delle vittime di Ustica, “e ancora oggi il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, viene a raccontarci che il Dc9 esplose per una bomba messa nella toilette posteriore. Una ipotesi smentita dalle indagini”. Infatti di quella toilette furono ritrovati intatti il water in acciaio e l’asse. Integro anche il cadavere della donna seduta in ultima fila, con la schiena addossata alla toilette.

“La verità è che i generali hanno mentito per coprire l’operazione militare del 27 giugno 1980”, continua Benetti. “Il generale Tricarico ci deve spiegare perché sono scomparsi tutti i documenti radar su quella notte: chi li ha fatti sparire? Conosciamo un unico tracciato, proveniente da Ciampino, da cui si vede chiaramente l’attacco aereo. Abbiamo anche sentito, ma solo dieci anni dopo i fatti, le registrazioni delle conversazioni tra gli avieri dei radar italiani, quella notte: dicono che c’erano degli aerei attorno al Dc9”.

Dalle indagini sulla strage condotta dal giudice Rosario Priore sono sfociati alcuni processi, ma senza alcuna condanna. “Per le false testimonianze, i depistaggi e le prove fatte sparire ci ha pensato la prescrizione”, spiega Benetti. “Poi i generali dell’Aeronautica Lamberto Bartolucci e Franco Ferri sono stati processati per alto tradimento, per aver mentito al ministro della Difesa Lelio Lagorio che doveva riferire al Parlamento e per non aver scritto la verità nella lettera mandata a fine 1980 al giudice e allo Stato maggiore. Sostenevano la tesi ridicola del ‘cedimento strutturale’”.

Anche per loro, però, è arrivata una assoluzione. “È stato impossibile trovare le prove. Non si è riusciti a dimostrare che i generali avessero ricevuto la notizia della presenza di aerei stranieri nello spazio aereo italiano. L’omertà di Stato e i depistaggi si sono sommati ai cambiamenti in corsa della legge sull’alto tradimento realizzati dal governo Berlusconi”. Le assoluzioni, comunque, non dimostrano affatto che ci sia stato davvero il “cedimento strutturale” o, secondo le versioni successive, la bomba a bordo.

Il generale Saverio Rana, allora responsabile del Registro aereo italiano, riferì al ministro Rino Formica che la notte di Ustica c’era stato un combattimento aereo. Dopo anni di silenzio, anche l’ex presidente Francesco Cossiga dichiarò: “Il Dc9 è stato abbattuto da un missile e a tirare questo ordigno sull’aereo civile sono state le forze armate di un Paese alleato che volevano uccidere Gheddafi e, puntando male un missile, colpirono l’aereo”.

Ora il rigoroso documentario di Canal Plus messo in onda da Canale 5 – a proposito: perché non è stato comprato e messo in onda dalla Rai, che dovrebbe fare servizio pubblico? – racconta il “muro di gomma” francese, i silenzi e le amnesie dei militari e del governo di Parigi. Il giornalista francese autore dell’inchiesta, Emmanuel Ostian, ha scovato materiale promozionale della Difesa francese che, paradossalmente, smentisce le affermazioni dei generali e dimostra la presenza, a lungo negata, di una portaerei della Marina francese nel mar Tirreno proprio la sera della strage. Un “muro di gomma” perfettamente simmetrico a quello italiano, “che ancora oggi”, conclude Benetti, “il generale Tricarico cerca di innalzare. Ma non gli crediamo più”.

 

Il Fatto quotidiano, 11 febbraio 2016
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