Agosto, Expo boom
Dopo tre mesi difficili, i giornali hanno pubblicato foto dell’esposizione affollatissima e segnalato lunghe code per entrare nei padiglioni. Il commissario Giuseppe Sala ha rilasciato dichiarazioni trionfali. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha “abbracciato i gufi” e parlato di “successo impressionante”. Ma è proprio vero? A guardare ai numeri, non sembra. È vero che c’è stato finalmente ad agosto un aumento dei visitatori. Purtroppo questo non basta a ribaltare la situazione consolidata nei primi tre mesi. Proviamo dunque a fare due conti, senza cadere nei trucchi della propaganda. I visitatori d’agosto sono 3,2 milioni, come si vede dalla tabella qui a fianco (a cui vanno sottratti 300 mila ingressi di chi lavora nell’area; visitatori veri: 2,9 milioni).
Sala ne dichiara 3,3. Sono comunque ancora sotto l’obiettivo: agosto nelle previsioni di Expo doveva avere 3,9 milioni di visitatori. La delusione è ancora maggiore se si fanno le somme con i mesi precedenti. Le cifre vere, rivelate dal Fatto quotidiano, sono le seguenti: 1,9 milioni di ingressi a maggio; 2,2 milioni a giugno, 2,2 a luglio. Fanno 6,3 milioni, a cui si aggiungono i 3,2 milioni di agosto. Totale: 9,5 milioni in quattro mesi. Gli 11,5 milioni citati da Renzi al Meeting di Rimini sono un’invenzione. Anche sperando in un grande successo di settembre e ottobre, appare molto difficile arrivare non soltanto ai 24 milioni di visitatori previsti all’inizio, ma anche ai 20 milioni di cui si parla ora come obiettivo di fine evento, e perfino ai 18 milioni, cifra che adesso circola come nuova soglia dell’asticella, ulteriormente abbassata. Gli entusiasmi di questi giorni non possono dunque cancellare che a fine ottobre, Expo Milano 2015 si chiuderà – salvo miracoli per cui naturalmente tifiamo – con una cifra di visitatori attorno ai 15 milioni, inferiore perfino a quella dell’ultima Expo universale tenuta in Europa, Hannover 2000 (18 milioni), ricordata come il flop del millennio. Sarà insomma il peggior risultato tra le esposizioni universali degli ultimi 50 anni. Per ritrovarne un’altra con cifre d’afflusso più basse, bisogna risalire a Seattle 1962, con i suoi 9 milioni d’ingressi.
Sala però continua a dare, nei totali, numeri falsi. Ha gonfiato le cifre dei primi tre mesi, dichiarando 2,7 milioni a maggio, 3,3 a giugno, 2,8 a luglio. Così sostiene che, a fine agosto, il totale è 12,2 milioni. È invece 9,5. Ma l’aspetto più paradossale è che Sala, quando gioiva per i numeri di agosto, dimenticava quanto aveva dichiarato nei mesi precedenti. Così ha finito per confessare le sue bugie. Il commissario, entusiasta per il risultato del 19 e 20 agosto, dichiara: “Una vera esplosione, è stato superato anche il record del giorno di Ferragosto con 100 mila ingressi ai tornelli”. Il nuovo record di Expo, esplode Sala, è giovedì 20 agosto, con 153 mila ingressi. Ma se è così, sono dunque tutti falsi – come già segnalato dal Fatto – i dati dei primi tre mesi, quando il commissario dichiarava cifre giornaliere anche superiori ai 200 mila visitatori, per esempio i 220 mila dei 2 maggio.
Quello che più è preoccupante, però, è l’aspetto dei conti. Per ottenere il buon risultato di agosto, è stata fatta una politica di sconti che rasenta la svendita. Pacchi di biglietti invenduti sono pronti per essere quasi regalati (o proprio regalati) negli ultimi due mesi. Ingressi gratis ai pensionati (anche a settembre). Biglietti omaggio a chi compra voli Alitalia per qualunque destinazione. Promozioni su Groupon, tre biglietti al prezzo di due. E poi superpromozioni con due biglietti a 39 euro (il prezzo di uno), uno a 10,60 euro, oppure ticket regalati come premi da Coop, Bennet, Esselunga. Poi ci sono gli ingressi serali a 5 euro, ora anticipati di un’ora (non più dalle 19 ma dalle 18: con grande rabbia dei gestori dei locali di Milano, che si vedono scippata la movida). Così i numeri dei visitatori aumentano, ma gli incassi diminuiscono. In queste condizioni sarà pressoché impossibile chiudere in pari il bilancio di Expo, che aveva ipotizzato 20 milioni d’ingressi al prezzo medio di 19 euro, totale 380 milioni: Expo s’avvia a un buco d’esercizio che potrà oscillare tra i 200 e i 400 milioni.
Curioso anche che le code, che sono un difetto dell’organizzazione dell’evento, siano esibite come segno di successo. Un buon organizzatore deve prevedere i numeri con cui avrà a che fare e offrire un layout che dia soluzione al problema. Sala no. Ci sono le code, la gente cuoce sotto il sole? Per Sala (e i giornali al seguito) è la prova che Expo è un successo.