“Arrestate Boeri”. Accusa: ha truccato la gara per la progettazione della Biblioteca europea
La buffa riforma voluta dal ministro Carlo Nordio che prevede di avvisare gli indagati prima di procedere al loro arresto è stata applicata ieri a Milano: i candidati agli arresti sono l’archistar Stefano Boeri e i suoi colleghi Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli. Reato contestato: false dichiarazioni e turbativa d’asta, nella gara per la progettazione della Beic, la Biblioteca europea di informazione e cultura, un’operazione da 101,5 milioni con fondi Pnrr.
I tre architetti sono stati avvisati che la Procura ha chiesto per loro gli arresti domiciliari. A decidere sarà il giudice delle indagini preliminari Luigi Iannelli che ha disposto, come prevede la riforma Nordio, il loro interrogatorio preventivo, fissato per il 4 febbraio.
Boeri e Zucchi erano tra i giurati della gara vinta nel luglio 2022 da un raggruppamento di progettisti composto da Onsitestudio, Baukuh e Sce. Nell’agosto 2022, un articolo del Fatto firmato dall’architetto Emilio Battisti – una delle poche voci critiche sullo sviluppo della città, scomparso nel novembre scorso – segnala il conflitto d’interessi tra giurati e vincitori.
Tre dei professionisti prescelti – Raffaele Lunati, Giancarlo Floridi e Manuela Fantini – sono infatti legati a Boeri e Zucchi per aver collaborato con loro in alcuni progetti. Lunati e Floridi sono anche ricercatori presso il dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, in cui Boeri e Zucchi sono professori ordinari. E lo studio di Boeri è collegato alla società Sce Project di Manuela Fantini da rapporti d’affari.
Nella richiesta d’arresto della Procura, le relazioni professionali tra i protagonisti di questa vicenda riempiono molte pagine. Boeri e Zucchi non hanno dichiarato i loro legami accademici e d’affari con i professionisti che partecipavano alla gara. Boeri, presidente della giuria, spiega subito che i giurati non conoscevano i nomi dei partecipanti alla gara, perché i progetti erano presentati anonimi. Ma i pm – Mauro Clerici, Paolo Filippini e Giancarla Serafini, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano – sostengono che Boeri e Zucchi hanno “affermato falsamente l’assenza di potenziale conflitto d’interessi” non solo all’inizio della gara, ma anche alla fine, l’11 luglio 2022, quando sono stati proclamati i vincitori e ai progetti esaminati sono stati abbinati i nomi degli autori.
Non solo. C’è un mediatore tra i vincitori (Lunati, Floridi e Fantini) e i giurati (Boeri e Zucchi): è l’architetto Pier Paolo Tamburelli, dello studio Baukuh, “professionista coinvolto personalmente nella redazione del progetto vincitore”. Tamburelli, “violando l’anonimato previsto dal Bando di gara, entrava ripetutamente in contatto con i Commissari Zucchi e Boeri durante l’iter di valutazione dei progetti in gara” e faceva in modo che “i Commissari potessero individuare, valorizzare e sostenere il progetto presentato dal raggruppamento” Onsitestudio-Baukuh-Sce.
Tamburelli ha con Boeri e Zucchi ripetuti incontri, comunicazioni telefoniche, scambi di messaggi Whatsapp e Telegram. Il 29 giugno 2022, Tamburelli manda a Zucchi un libro con “inserite almeno 18 banconote da 50 euro”: “Un po’ sfrontato”, messaggia Zucchi. “Comunque ben accolto, avevo il bollo della moto da pagare”. Così i vincitori ottengono un premio di progettazione di 476.531 euro, ma anche l’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva della Beic, per un totale di 8,6 milioni di euro.
La giuria dà un aiutino anche all’architetto Andrea Caputo: proclamato terzo in classifica, ottiene un premio di 44.518 euro. In commissione c’era un accordo perfetto, sottolineano i pm: “Salta all’occhio che tutti i membri della commissione hanno attribuito esattamente gli stessi voti al progetto via via esaminato”, peraltro senza che nel “verbale lavori” vi sia “traccia delle modalità di determinazione di tali punteggi”.
I dirigenti del Comune (tra cui Simona Collarini) in questa fase non risultano per ora coinvolti. I pm però segnalano il loro allarme dopo le prime notizie di stampa (pubblicate dal Giornale e dal Fatto) e raccontano di un documento sequestrato negli uffici del Comune con una intera pagina “dedicata ai rapporti” dei commissari “con il team vincitore”.