MILANO

Terzo flop per la norma salva-grattacieli di Sala e Salvini

Terzo flop per la norma salva-grattacieli di Sala e Salvini

Salta per la terza volta l’inciucio Sala-Salvini. Non decolla il “Salva-Milano”, il colpo di spugna per azzerare le inchieste della Procura sulle irregolarità urbanistiche e cancellare la Grattacielopoli milanese. Lo chiede da mesi il sindaco Giuseppe Sala, per uscire da una situazione che provoca, a suo dire, “il blocco dello sviluppo della città”.

Il ministro Matteo Salvini ha provato a inserirlo prima (a maggio) nel condono ministeriale “salva-casa”, poi (a metà luglio) negli emendamenti parlamentari a quel decreto, infine (ora) nel decreto legge Infrastrutture: respinto tre volte.

È stato bloccato dai rilievi del Quirinale, che non ritiene ammissibili norme che intervengono per decreto su inchieste in corso, per di più su una materia costituzionalmente garantita come quella dei diritti urbanistici. Anche Giorgia Meloni, a stare alle indiscrezioni che provengono da Palazzo Chigi, non vede di buon occhio l’intervento a gamba tesa di Salvini, e con lei una parte del centrodestra non proprio favorevole a risolvere i problemi politici di Sala.

Ora il ministro delle Infrastrutture annuncia, con lo stesso entusiasmo con cui aveva annunciato i primi tre flop, un quarto tentativo: un’apposita proposta di legge parlamentare da approvare in tempi stretti.

Annunciano un’opposizione strenua il verde Angelo Bonelli e i cinquestelle Elena Sironi (al Senato) e Agostino Santillo (alla Camera). “Salvini non ci riprovi”, dichiara Sironi, “è un’operazione inammissibile, viste le inchieste in corso”.

Il Pd, per salvare Sala, sembra voler continuare (come a destra Maurizio Lupi di Noi moderati, ex assessore all’urbanistica a Milano) sulla strada della “interpretazione autentica” delle norme urbanistiche, intesa però come riscrittura e stravolgimento delle leggi fondamentali sull’edilizia, con il rischio di incorrere nelle bocciature che potrebbero arrivare – come ben sa il Quirinale – dalla Corte costituzionale.

Nelle prossime settimane si aprirà dunque il quarto atto di questa battaglia politica, che a Milano vede schierati, da una parte, gli operatori immobiliari e, dall’altra, i cittadini che proprio in questi giorni aumentano le proteste contro l’avanzare del cemento del “Modello Milano”, che ormai viene chiamato “Grattacielo selvaggio”.

Da che parte si schiererà il Pd di Elly Schlein? La strada maestra: la cancellazione del “Rito ambrosiano” e il ritorno, anche a Milano, alle regole stabilite dalla legge. L’occasione: il varo del nuovo Piano di governo del territorio.

Intanto il verde Carlo Monguzzi, unica voce critica dentro la maggioranza di centrosinistra, apre un altro fronte: quello del traffico a Milano, e dunque dell’inquinamento in città. “Il traffico aumenta, ma il Comune contesta anche i suoi stessi dati”, scrive sui social. “Ormai non è più solo un problema politico, ma assume anche connotazioni freudiane sempre più preoccupanti.

L’amministrazione, dopo aver nascosto l’indice di congestione del traffico, ora è costretta a renderlo noto, ma dice che non è attendibile perché influenzato dai cantieri della metropolitana M4, dalla Design week, dalla Pasqua… Tutti eventi che evidentemente, secondo il Comune, l’anno scorso non c’erano. La lettura dei dati è invece semplice e inequivoca: il traffico continua ad aumentare e il lievissimo calo di ingressi in area B (l’area cittadina ampia) è dovuto al fatto che vengono nascosti i 200 mila ingressi che ogni giorno avvengono prima delle 7.30 e dopo le 19.30”.

Quegli ingressi, continua Monguzzi, “sono di auto che circolano a Milano come le altre. E infatti vengono intercettate dall’indice di congestione, che registra tutto il traffico, dalle 6 alle 24: cioè la realtà”. Quell’indice continua ad aumentare mese dopo mese e a maggio è arrivato al 30,1%. “Continuare a raccontare pinzillacchere per nascondere la verità è insopportabile”, conclude il consigliere verde, “per di più se si usano argomenti da asilo infantile”.

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Il Fatto quotidiano, 26 luglio 2024
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