B. candidato & imputato. Lento per il Tribunale, veloce verso il Quirinale
di Gianni Barbacetto e Valeria Pacelli /
Silvio Berlusconi, mentre continua le sue grandi manovre per il Quirinale, non ha ancora perso la speranza di incenerire la condanna definitiva ricevuta nel 2013 al processo Mediaset, quella che gli è costata una condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale e gli ha fatto perdere il seggio in Parlamento. Era il novembre 2020 quando i suoi legali hanno depositato un’istanza, la numero 69/2020, presso la Corte d’appello di Brescia per chiedere la revisione del processo. L’istanza è stata assegnata a una sezione della Corte d’Appello, che deve ancora decidere se ammetterla o respingerla.
Ma questo non ha spento del tutto gli entusiasmi del nutrito collegio di difensori del leader di Forza Italia che sperano di riaprire una partita che sembrava chiusa per sempre. I tempi saranno lunghi e la strada impervia, ma contano di appoggiarsi nei prossimi mesi a un’altra iniziativa legale, assunta già nel 2014 da un plotone di avvocati (Niccolò Ghedini, Andrea Saccucci, Franco Coppi, Bruno Nascimbene, Keir Starmer, Steven Powles, dei fori di Milano, Roma, Padova, Londra): quella di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), chiedendo di condannare l’Italia proprio per la sentenza Mediaset del 2013.
L’ex presidente del Consiglio lamenta di aver subito la violazione dei diritti a un equo processo. È il ricorso numero 8683/14 “Berlusconi contro Italia”: una sorta di ossimoro per chi ambisce alla carica di presidente della Repubblica. Il 26 aprile 2021, la Cedu ha formulato dieci domande alle quali l’Avvocatura dello Stato ha già risposto. Ora si attende che venga fissata l’udienza a Strasburgo.
Qualunque sarà la decisione, non potrà ribaltare la sentenza italiana, che ha in maniera definitiva accertato i fatti: Berlusconi, attraverso società estere, ha nascosto al fisco italiano (e agli azionisti di minoranza di Mediaset) 368 milioni di dollari, di cui 7,3 milioni sopravvissuti alla prescrizione. Ma la speranza di Berlusconi e dei suoi legali è che l’azione aperta a Strasburgo possa essere fatta pesare a Brescia, dove si giocherà la partita risolutiva, quella per rifare da capo il processo che ha reso Berlusconi un pregiudicato.
Intanto parte la gara per il Quirinale. Il 24 gennaio, il Berlusconi candidato sarà a Roma a votare se stesso. Due giorni dopo, il 26, il Berlusconi imputato dovrebbe essere nell’aula del Tribunale di Milano al processo Ruby 3. Come pure cinque giorni prima, il 19 gennaio, e poi tutti i mercoledì di febbraio e marzo. Fino alla requisitoria finale dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, che a primavera chiederanno la sua condanna per aver pagato una trentina di testimoni (tra cui Karima El Mahroug, in arte Ruby) per farli mentire davanti ai giudici.
Berlusconi ha un calendario molto fitto d’impegni giudiziari. Il 13 marzo dovrà essere a Roma, dove è imputato di corruzione in atti giudiziari (con l’accusa di aver pagato, per indurlo a mentire, il cantautore del bunga-bunga, Mariano Apicella) nel filone del processo Ruby 3 che continua nella capitale, malgrado i rinvii chiesti per motivi di salute. Ma se la salute dell’imputato è malferma, quella del candidato è invece ottima.
A Siena è già stato condannato a 2 anni, per falsa testimonianza, Daniele Mariani, il silenzioso pianista delle feste del bunga-bunga. Ma è stato invece assolto, insieme a Berlusconi, dall’accusa di corruzione in atti giudiziari: le motivazioni delle due sentenze ci spiegheranno perché il pianista ha mentito, ma Berlusconi non lo ha corrotto.
Udienza per il candidato presidente anche a Bari: il 21 gennaio. Nel capoluogo pugliese, Berlusconi è imputato di induzione a mentire, con l’accusa di aver offerto denaro all’imprenditore Gianpaolo Tarantini affinché dicesse il falso ai magistrati baresi che indagavano sulle escort da lui mandate nelle ville dell’ex presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2009. Anche il processo barese, iniziato addirittura nel 2011, procede con difficoltà tra rinvii per elezioni e strutture inagibili. Lento il cammino del Berlusconi imputato. Rapida invece, in queste settimane, la corsa del Berlusconi candidato.