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La scienza italiana: non decida la politica a chi dare i soldi per la ricerca

La scienza italiana: non decida la politica a chi dare i soldi per la ricerca

In altre condizioni, chi mai si sarebbe appassionato per un convegno all’Università Statale sui finanziamenti della ricerca in Italia? Ma in questo momento, in tempi di soldi scarsi e di ricercatori alla fame, c’è un megafinanziamento (1,5 miliardi in dieci anni) che sta per piovere dal cielo della politica sull’Istituto italiano di tecnologia (Iit), scelto da Matteo Renzi come “stazione appaltante” per il progetto Human Technopole (Ht) che dovrebbe cercare di dare un senso al dopo Expo. Risultato: la scienza italiana si ribella e chiede a gran voce che i temi di ricerca e i destinatari dei finanziamenti siano scelti in maniera etica, trasparente e competitiva, premiando i migliori progetti messi in gara.

Iit, dopo che il Fatto quotidiano lo aveva annunciato, rinuncia al “flash mob” con assedio d’interventi al convegno di ieri. E il suo direttore, Roberto Cingolani, cambia tattica: “Io non ho mai fatto polemica con nessuno. Ho solo scritto un progetto scientifico e sono aperto al confronto. Sono favorevole a un bando internazionale e a un eventuale ente terzo che gestisca il progetto”. La ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo, come anche il presidente dell’istituto Mario Negri Silvio Garattini, ha riproposto di creare un’Agenzia per la ricerca, indipendente dalla politica, per valutare i progetti e assegnare i finanziamenti. Non c’è ancora soltanto in Italia, Polonia e Montenegro. Da noi a decidere è il governo. “Tutte le valutazioni devono essere comparative”, dice Cattaneo, “per Human Technopole, invece, non c’è stata comparazione di progetti diversi: mi cascano le braccia. Quelli di Iit sono i migliori? Partecipino a una gara internazionale e la vinceranno”.

Il paradosso di Luigi Nicolais, ex presidente Cnr: “La ricerca in Italia non serve perché forse dà risultati fra 20 anni e fra 20 non sappiamo chi c’è al governo. In Germania i responsabili della ricerca incontrano continuamente la Merkel. Io quand’ero al Cnr non ho mai visto il presidente del Consiglio, ma neppure il ministro e neppure un sottosegretario”. L’organizzatore del convegno, il rettore della Statale Gianluca Vago, ha chiesto che i fondi per Ht non siano distribuiti da Iit, “ma da un organismo terzo e indipendente. Se rimarrà il modello iniziale, l’Università Statale non farà parte del progetto”. E senza Statale, che potrebbe portare sull’area Expo le facoltà scientifiche e il campus universitario, il progetto Human Technopole muore.

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Il Fatto quotidiano, 25 giugno 2016
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