Davide Casaleggio: “Blockchain, il grande affare di domani ”
Solo business. La Casaleggio Associati ha presentato ieri a una platea di imprenditori e manager il suo rapporto su Blockchain e business, cercando di tenere fuori dalla porta la politica. Blockchain è una sorta di immenso registro digitale in cui le informazioni sono condivise senza intermediari, trasparenti e immutabili. Per alcuni, è la nuova frontiera della tecnologia e la sua affermazione, nel futuro, ci cambierà la vita come ce l’ha cambiata Internet.
Ma può la politica restare davvero fuori dalla porta, visto il ruolo svolto da Davide Casaleggio, che è presidente della Casaleggio Associati ma anche il capo dell’Associazione Rousseau, che gestisce la piattaforma di servizi che regola la vita del Movimento 5 stelle?
La blockchain è entrata nel programma d’investimenti del governo M5S-Lega che, come ha scritto ieri il Fatto, ha stanziato per innovazione, intelligenza artificiale e blockchain 15 milioni di euro all’anno per tre anni. Anche l’Unione europea, del resto, ha già impegnato nel campo 80 milioni. E ieri una deputata M5S dell’Assemblea regionale siciliana, Jose Marano, ha annunciato che la Sicilia sarà la prima regione del Mezzogiorno ad aver depositato un’iniziativa di legge che prevede l’adozione della blockchain per la tracciabilità delle filiere agro-alimentari.
Può dunque la politica restare fuori dalla porta? Qualche azienda non sarà tentata di chiedere una consulenza alla Casaleggio Associati puntando sulla sua oggettiva vicinanza agli uomini di governo? “Non possiamo impedire i cattivi pensieri di chi ritiene che la Casaleggio Associati possa avvantaggiarsi dalla politica nella sua attività privata – risponde Davide Casaleggio – Ma noi teniamo ben separati i ruoli. Un conto è l’attività dell’azienda, tutt’altro il mio impegno privato per il M5S. Non posso impedire i cattivi pensieri, come chiunque può pensare che chi scrive su un giornale sia condizionato dagli inserzionisti pubblicitari… La verità è che l’impegno politico di mio padre e mio negli ultimi anni ha semmai indebolito l’azienda, che infatti per un triennio ha chiuso in perdita”.
Della centralità della blockchain nel business del futuro sono convinti, alla Casaleggio, gli eredi di quel visionario del web che fu il fondatore dell’azienda, Gianroberto. Tanto da puntare sulla blockchain come nuovo fulcro del loro lavoro di consulenza strategica aziendale. Perché la blockchain oggi è solo un costo, ma domani sarà (o potrà essere) una risorsa, un moltiplicatore di valore. “Entro il 2015, il 10 per cento del Pil mondiale sarà generato da prodotti e servizi erogati tramite blockchain”, prevede Davide Casaleggio. Potrà diventare un sistema essenziale nelle transazioni finanziarie, nelle assicurazioni, della sanità, ma anche nel food e nel turismo, assicura Luca Eleuteri, socio della Casaleggio.
Potrà essere registrata, per esempio, l’intera filiera di un prodotto alimentare, garantendo la genuinità di un prodotto. Potrà essere certificata la originalità di una merce, sconfiggendo la contraffazione e garantendo che non è stato impiegato lavoro nero. Potranno essere superati gli intermediari (Airbnb, Uber, Foodora…) mettendo in contatto diretto chi offre e chi chiede un servizio. “Negli anni ‘90 un alieno cominciò a vendere libri sul web, e inventò un nuovo business che solo oggi si è affermato. Qualcosa di simile succederà per la blockchain”. Secondo lo studio – sponsorizzato da Poste Italiane e Consulcesi Tech e realizzato con interviste a grandi aziende come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Tim, Mediaset, Amazon, Ibm Italia – il mercato globale della blockchain nel 2017 ha raggiunto i 339,5 milioni di dollari e si prevede che nel 2021 varrà 2,3 miliardi. Gli investimenti globali sono in continuo aumento, negli Stati Uniti ma anche in Europa, dove passeranno dai 400 milioni di dollari del 2017 ai 3,5 miliardi nel 2022.