MILANO

La Fake Week per smascherare la Green Week del greenwashing

La Fake Week per smascherare la Green Week del greenwashing

“Per aprire un lucernario a casa mia, il Comune di Milano mi ha fatto penare, per l’esistenza del vincolo Navigli. Ma a 300 metri da casa mia è sorto un mastodonte alto 41 metri, chiamato Bosconavigli, con regolare autorizzazione paesaggistica. Che diversità di trattamento tra i cittadini. Se butti giù un vecchio magazzino e costruisci al suo posto un grattacielo, la chiamano ristrutturazione, ma anche un bambino capisce la differenza. Perché l’amministrazione ci tratta come dei poveri deficienti?”.

A chiederlo è Maria Castiglioni, della Rete dei comitati della città metropolitana di Milano. Maria fa parte di uno dei tanti comitati della Rete: si sono volute chiamare Le Giardiniere, come le donne affiliate alla Carboneria durante il Risorgimento italiano. La Rete dei comitati, insieme ai Comitati per il trasporto pubblico e al Comitato Olimpiadi insostenibili, ha indetto la Fake Week, per rispondere alla Green Week organizzata dal Comune. “Parlano di verde, alberi, riduzione dell’inquinamento, depavimentazione, rigenerazione urbana: è solo greenwashing, nella realtà tagliano gli alberi, continuano a costruire, aumentano il consumo di suolo”.

Tre le iniziative della Fake Week che vuole smascherare il falso verde della Green Week. 1. Una protesta contro la riduzione del trasporto pubblico che ormai costringe a lunghe attese alle fermate di tram e bus e incentiva il trasporto privato, con relativo aumento dell’inquinamento. 2. Una manifestazione oggi (27 settembre 2024) in piazza Mercanti contro il consumo di suolo (aumentato del 24% in un anno, dati Ispra) e contro il Rito Ambrosiano che permette di costruire a Milano grattacieli con una semplice autocertificazione (la Scia), togliendo verde, aria, vista e servizi ai cittadini. Il solo Bosconavigli ha sottratto 5,5 milioni di euro ai milanesi, secondo i tecnici della Procura di Milano, in mancate monetizzazioni degli standard, cioè in verde e servizi per i milanesi, provocando “un peggioramento della qualità urbana, con danno per l’intera collettività”. 3. Domani (28 settembre), infine, una critical mass in piazzale Lodi sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 che non devastano solo territori alpini in Veneto, ma anche una grande area ex verde in Porta Romana a Milano.

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’Assemblea dell’associazione ha ripetuto le fake news degli amministratori milanesi: “Ci sono oltre cento cantieri fermi a Milano, per investimenti che sono stati stimati complessivamente in 12 miliardi. Sono fermi per una diversa interpretazione delle norme edilizie. Ma veramente possiamo fermare 12 miliardi di rigenerazione urbana per un’interpretazione?”.

Caro presidente, si informi: sono fermi perché fuorilegge. Non sono rigenerazione urbana ma nuove cementificazioni che sottraggono milioni alla città in servizi non pagati (e non richiesti dall’amministrazione Sala). E non c’è alcun problema di “diversa interpretazione” delle norme edilizie: sono chiarissime le leggi, nazionali e regionali, clamorosamente contraddette dal Rito Ambrosiano, dalle consuetudini milanesi fuorilegge.

Lo ha fatto capire, proprio ieri, l’ennesimo giudice (il gup Teresa De Pascale), cominciando l’udienza preliminare sulla Torre Milano di via Stresa sotto inchiesta. Alta 82 metri, ma costruita come “ristrutturazione” dopo la totale demolizione di due piccoli edifici di due e tre piani. Ha ammesso una cittadina della zona come parte civile, in quanto danneggiata per la sottrazione di luce, sole, aria. Ha rigettato le eccezioni degli avvocati degli imputati, citando la Cassazione sulla necessità di tutelare i vicini danneggiati, anche economicamente, dall’abuso edilizio.

E – attenzione! – ha rigettato la richiesta di proscioglimento dall’abuso d’ufficio avanzata dai funzionari del Comune imputati: perché pende la questione di incostituzionalità sull’abrogazione di quel reato.

Il Fatto quotidiano, 27 settembre 2024
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