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AspettaMi (e spera). I milanesi piantano le tende alle fermate del tram

AspettaMi (e spera). I milanesi piantano le tende alle fermate del tram

A Milano i mezzi pubblici funzionano. Questo è un luogo comune che nasce da una consolidata esperienza di realtà. In una città molto più piccola rispetto, per esempio, a Roma, le linee del metrò, i tram, i bus e le filovie milanesi hanno una lunga storia e una buona fama. Ma nulla è conquistato per sempre. Così negli ultimi anni la qualità del servizio garantito da Atm (l’azienda municipale dei trasporti) è andata diminuendo.

Nell’estate 2024 siamo a una svolta: i cittadini che protestano e si organizzano per far sentire la loro voce. E danno vita ad “AspettaMi, milanesi in attesa dei bus”, un gruppo facebook che anche in pieno agosto cresce al ritmo di 50 utenti al giorno e si prepara a lanciare una protesta in piazza per il prossimo 26 settembre.

Ha lanciato una nuova protesta delle tende. Aveva riempito le cronache cittadine e non solo, un anno fa, la protesta degli studenti che avevano piantato tende davanti al Politecnico, e poi anche davanti alle altre università milanesi, per denunciare il caro affitti per i ragazzi che vengono in città a studiare (in verità gli affitti sono insopportabilmente alti per tutti, tranne i privilegiati che hanno una corsia preferenziale politica, magari per ottenere un appartamento in centro del Pat).

Ora sono i promotori del gruppo “AspettaMi” – prima fra tutti Adriana Berra – a voler piantare le tende: alle fermate dei tram. Tende ironiche, provocatorie. I milanesi sono abituati a leggere sui display sotto le pensiline tempi di attesa di 2 o 3 o 5 minuti per il tram o il bus che stanno aspettando. Ora hanno imparato a convivere con un nuovo messaggio: “Ricalcolo: tempo d’attesa 40 minuti”.

Colpa delle ferie estive? Non solo: anche prima delle ferie i mezzi pubblici in circolazione sono diminuiti e si sono allungati i tempi d’attesa alle fermate. E poi, anche in agosto Milano è piena di turisti: possibile che non riesca a fornire un servizio di trasporti pubblici efficienti ai tanti visitatori che vengono da tutto il mondo? Mancano gli autisti, l’Atm fa fatica ad assumerli, anche perché gli affitti e i prezzi delle case a Milano sono così alti da non invogliare chi viene da fuori, anche nel caso riuscisse a conquistare un bel contratto d’assunzione all’Azienda dei trasporti.

Le tende, allora: quelle virtuali da fotoshoppare sulle immagini delle fermate, o quelle reali da montare davvero sotto le pensiline. Accanto agli scheletri, con il fumetto: “Ma qui c’è da aspettare una vita!”.

Ecco che cosa scrivono i promotori del gruppo facebook: “AspettaMi, la prima campagna milanese di partecipazione involontaria, sta registrando un successo senza precedenti di adesioni, incazzature e smoccolamenti, da parte di moltissimi cittadini costretti a lunghe e imprevedibili attese alle fermate dei mezzi di superficie. Stanchi di subire, i cittadini trasformano AspettaMi in una campagna attiva, per cambiare la situazione. Entra nel gruppo e scopri come partecipare oltre la rassegnazione dell’attesa di bus e tram”.

I nuovi iscritti che ogni giorno si uniscono al gruppo mettono online la prova dei disservizi: le foto dei display alle fermate con i lunghi tempi d’attesa. “Questo gruppo fa informazione e fa resistenza”, scrivono gli amministratori del gruppo, “una partecipazione consapevole è importante. Non è vero che gli utenti subiscono e basta. Se, come temiamo probabile, la situazione delle attese e dei disservizi non migliorerà, sarà un autunno di lotta!”.

L’appuntamento è previsto per il prossimo 26 settembre. Sarà la giornata delle tende e degli scheletri alle fermate del tram. Durante una Week davvero speciale: dopo la Fashion Week, la Design Week, la Qualunquecosa Week, ci sarà la Fake Week, organizzata dalla Rete dei Comitati cittadini. Ci sarà da divertirsi.

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Il Fatto quotidiano, 23 agosto 2024
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