SEGRETI

Ustica, il governo Meloni accredita la lobby della bomba a bordo

Ustica, il governo Meloni accredita la lobby della bomba a bordo

Non è passato neppure un mese dall’anniversario della strage di Ustica e il governo di Giorgia Meloni muove un nuovo passo a favore degli eterni depistaggi sulla strage, accreditando l’associazione nata per sostenere la tesi della bomba a bordo dell’aereo precipitato durante il volo Bologna-Palermo il 27 giugno 1980.

Una lettera del ministero dell’Istruzione e del merito, al cui vertice siede Giuseppe Valditara, comunica di aver ammesso al Protocollo d’intesa tra il ministero e le associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo, anche l’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica (Avdau). Così questa associazione potrà d’ora in avanti “realizzare iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice”.

Ma che cos’è la Avdau? È la lobby della bomba a bordo, l’associazione sostenuta dall’ex ministro Carlo Giovanardi che diffonde le tesi dei generali dell’Aeronautica militare italiana, con l’obiettivo di contrastare l’ipotesi secondo cui il Dc-9 Itavia nel 1980 è stato colpito da un missile durante una battaglia aerea (probabilmente tra velivoli Nato e libici). Unica parente delle vittime presente nell’associazione, fondata nel 2016, è Giuliana Cavazza, a cui è stato dato il ruolo di presidente onoraria. La presidente effettiva è Flavia Bartolucci, figlia dell’ex capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Lamberto Bartolucci.

Insorge l’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, che da decenni si batte per la verità sulla strage e contro i depistaggi dei militari italiani: “Riteniamo inaccettabile per modalità e contenuti la decisione che ci viene comunicata”, dichiara la presidente Daria Bonfietti, “crediamo non si possa ‘toccare’ burocraticamente, inserendo una nuova realtà, un Protocollo d’intesa firmato ufficialmente da ministro e associazioni. Ma ancor più non è accettabile, rispetto ad un consesso di associazioni che operano da molti  anni, che sono state legittimate nel tempo dalla collaborazione anche con la presidenza della Repubblica, che rappresentano storicamente le esigenze e le aspirazioni di chi è stato colpito da stragi e terrorismo, che hanno dato vita a innumerevoli e svariate positive iniziative anche in collaborazione con la scuola, introdurre ‘integrazioni’ senza aver valutato l’effettiva rappresentatività e le pratiche attuate da eventuali nuovi pretendenti”.

Il Fatto quotidiano, 24 luglio 2024
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