I privati: “Siamo impegnati contro il virus. Ecco i numeri”
I big della sanità privata in Lombardia replicano all’articolo del Fatto quotidiano (che riportava dati aggiornati al 1 marzo 2020). E offrono dati aggiornati al 12 marzo. “L’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Rozzano”, dice Walter Bruno, direttore comunicazione dell’Humanitas, “Fin dall’inizio dell’emergenza ha accolto, tramite la rete regionale di emergenza e urgenza, in pronto soccorso, nelle terapie intensive e nei reparti, pazienti provenienti da Lodi e dagli ospedali delle zone rosse in difficoltà. Negli ultimi giorni, anche numerosissimi pazienti del territorio. Al momento in Humanitas sono presenti più di 125 pazienti affetti da Covid-19, di cui 18 ricoverati in terapia intensiva.
“Da oggi (12 marzo 2020) iniziamo a dimettere i primi pazienti guariti. È il Coordinamento regionale a indirizzare i pazienti più gravi e a individuare le strutture in grado di accoglierli. Humanitas, come parte della rete regionale, è stata designata come Hub del territorio per lo stroke e la chirurgia oncologica, oltre che come struttura di riferimento per i pazienti affetti da Covid-19. Fin dall’inizio dell’emergenza l’attività chirurgica programmata è stata sospesa, ed è ormai limitata alla traumatologia d’urgenza legata all’attività del pronto soccorso e a interventi urgenti e salvavita legati a patologie oncologiche. Ogni attività rimandabile e non urgente, compresa quella ambulatoriale, è stata da tempo sospesa per garantire disponibilità di postazioni di terapia intensiva e di personale medico ed infermieristico da destinare alle aree critiche.
“A Bergamo, all’Humanitas Gavazzeni 220 posti letto dei 260 di cui dispone l’ospedale sono per pazienti Covid-19 in terapia intensiva, degenze e pronto soccorso. Inoltre, nei nostri laboratori di ricerca i nostri immunologi sono al lavoro, in stretta collaborazione con la virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele e con l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Gli studi hanno l’obiettivo di porre le basi per la messa a punto di interventi diagnostici e terapeutici, contribuendo alla risoluzione di un problema globale”.
Posti letto nella sanità privata in Lombardia (al 13 marzo 2020)
Vittoria Cereseto, del Gruppo San Donato, precisa: “Dal 21 febbraio, giorno in cui è iniziata l’emergenza lombarda, il Gruppo San Donato per primo ha messo i propri ospedali a completa disposizione del sistema sanitario regionale. La collaborazione è partita con l’identificazione di posti letto di degenza e terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid-19 presso l’Irccs Ospedale San Raffaele. Inoltre, una task force di 20 medici intensivisti è intervenuta nella zona rossa e in alcuni ospedali pubblici ad essa limitrofi a supporto 24/24h dei colleghi delle terapie intensive.
“L’attività clinica in elezione all’interno dei nostri ospedali, in accordo con Regione Lombardia, è stata dapprima ridotta e poi totalmente sospesa per fornire spazi e personale all’emergenza. In questo modo oggi abbiamo dedicato in totale 630 posti letto ai pazienti Covid-19, di cui 65 in terapia intensiva e 60 in reparto di degenza ordinaria dotati di C-pap. In questo momento i pazienti Covid-19 ricoverati presso gli ospedali del Gruppo San Donato sono sono circa 560, di cui 50 in terapia intensiva. Dall’11 marzo il Gruppo San Donato si sta facendo carico del 14,5% dei pazienti Covid-19 ricoverati in tutta la Lombardia.
“All’Irccs Ospedale San Raffaele i pazienti in terapia intensiva sono 24. Tutta l’area internistica del pronto soccorso è inoltre dedicata ai pazienti che necessitano di ossigenoterapia e osservazione. Al San Raffaele sono 150 i posti letto per malati con sintomi da infezione Covid in cui è applicata l’assistenza respiratoria non invasiva. Entro 15 giorni apriremo anche una nuova rianimazione con ulteriori 14 posti letto.
“La nostra équipe di anestesisti-rianimatori continua a essere un centro di riferimento per i casi di insufficienza respiratoria più grave: medici e infermieri si sono occupati anche ieri di trasportare un paziente grave dall’Ospedale di Cremona, attualmente sottoposto a terapia con Ecmo. La situazione grave nella provincia di Bergamo ci vede impegnati con in nostri due ospedali con circa 300 pazienti. Nelle prossime 72 ore saremo in grado di allestire ulteriori 110 posti di degenza ordinaria e 10 in terapia intensiva per prepararci ad un eventuale picco di pazienti dell’area milanese”.